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UeliMaurer

1.12.1950 Wetzikon (ZH), riformato, di Hinwil e Adelboden. Impiegato commerciale, politico democentrista zurighese, Consigliere nazionale e Consigliere federale.

Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, fotografato con i modelli dell'aereo da combattimento Gripen nel suo ufficio a Berna il 16 febbraio 2012. (KEYSTONE / Remo Naegeli, immagine  335790365).
Ueli Maurer, capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, fotografato con i modelli dell'aereo da combattimento Gripen nel suo ufficio a Berna il 16 febbraio 2012. (KEYSTONE / Remo Naegeli, immagine  335790365). […]

Figlio di Ulrich Maurer, contadino, e di Annemarie nata Knecht, Ueli Maurer crebbe in condizioni modeste in un'azienda agricola affittata. Nel 1976 sposò Anne-Claude Peter, educatrice sociale, cresciuta in Ghana come figlia di Jacques Peter, falegname attivo per un'opera missionaria. La coppia ebbe quattro figli e due figlie. Dopo la scuola elementare e secondaria a Hinwil e un apprendistato commerciale, ottenne il diploma federale di contabile. Dal 1974 al 1994 diresse la cooperativa agricola ​​​​di Hinwil-Bauma, dal 1994 al 2008 l'Unione dei contadini zurighesi (Lega svizzera dei contadini, LSC) e successivamente, per un breve periodo prima della sua elezione in Consiglio federale, una fiduciaria e l'Unione svizzera dei produttori di verdura. 

Ueli Maurer, candidato al Consiglio nazionale, su un manifesto elettorale dell'Unione democratica di centro del canton Zurigo per le elezioni federali del 22 ottobre 1995, concezione del manifesto dell'agenzia Goal (Schweizerisches Sozialarchiv, Zurigo, F 5123-Pe-229).
Ueli Maurer, candidato al Consiglio nazionale, su un manifesto elettorale dell'Unione democratica di centro del canton Zurigo per le elezioni federali del 22 ottobre 1995, concezione del manifesto dell'agenzia Goal (Schweizerisches Sozialarchiv, Zurigo, F 5123-Pe-229).

Membro dell'Unione democratica di centro (UDC), Maurer fece parte del municipio di Hinwil (1978-1986) e del Gran Consiglio zurighese (1983-1991, presidente nel 1991). Nel 1991 fu sconfitto nelle elezioni per il Consiglio di Stato da Moritz Leuenberger, ma nello stesso anno riuscì a essere eletto in Consiglio nazionale (Assemblea federale), dove fece tra l'altro parte della Commissione dell'ambiente, della pianificazione del territorio e dell'energia (1995-2003) e della Commissione delle finanze (2003-2008). Presidente dell'UDC svizzera dal 1996 al 2008, rafforzò l'ala zurighese, il cui stile basato sulla provocazione e sull’opposizione sostituì la linea del partito fino ad allora influenzata dalla sezione bernese. L'UDC registrò un notevole aumento dei propri consensi elettorali nelle elezioni per il Consiglio nazionale del 1999, passando dal 14,9% al 22,5% e segnando così la più grande crescita di un partito dal 1919, anno dell'introduzione del sistema proporzionale (sistemi elettorali). Durante la sua presidenza, Mauer sostenne la fondazione di quasi 600 sezioni locali, soprattutto nella Svizzera centrale e francese, dove l'UDC precedentemente non era quasi rappresentata. Spesso ridicolizzato dai media con l'appellativo di «Uli il servo» (dal romanzo omonimo di Jeremias Gotthelf) che agiva su ordine di Christoph Blocher, si preoccupò personalmente di mantenere le distanze dal capo strategico dell'UDC. Nel 2007 mancò di poco l'ingresso nel Consiglio degli Stati. 

Dopo la mancata rielezione del Consigliere federale Christoph Blocher nel 2007 e le dimissioni del Consigliere federale Samuel Schmid, espulso dal partito nel 2008, una maggioranza parlamentare cercò di riportare l'UDC nel governo federale, anche se, diversamente da quanto richiesto dal partito, senza Blocher. Pertanto, oltre a quest'ultimo, l'UDC presentò un candidato aggiuntivo per la successione di Schmid, Ueli Maurer, che molti parlamentari consideravano collegiale. Nell'elezione suppletiva del 10 dicembre 2008, nel terzo turno ottenne esattamente la maggioranza assoluta di 122 voti, sconfiggendo così di poco il collega di partito Hansjörg Walter, Consigliere nazionale turgoviese e presidente della Lega svizzera dei contadini, proposto come candidato di rottura dalla sinistra, ma che poi votò lo stesso per Maurer.

Il neoeletto Consigliere federale Ueli Maurer nella sala gremita del centro media di Palazzo federale a Berna. Estratto dalla sua prima conferenza stampa, il 10 dicembre 2008 (Cancelleria federale).
Il neoeletto Consigliere federale Ueli Maurer nella sala gremita del centro media di Palazzo federale a Berna. Estratto dalla sua prima conferenza stampa, il 10 dicembre 2008 (Cancelleria federale). […]

Maurer ereditò dal suo predecessore il Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS). Dopo la fine della Guerra Fredda, le spese militari erano state ridotte e la manutenzione delle truppe trascurata, motivo per cui Maurer cercò di invertire questa tendenza affermando di voler creare «il miglior esercito del mondo». Quattro rapporti dell'esercito furono respinti dal Consiglio federale, ma alla fine Maurer riuscì a convincere il parlamento a potenziarlo, con un budget di circa cinque miliardi di franchi e un effettivo di 100'000 anziché 80'000 attivi. L'iniziativa popolare «Sì all'abolizione del servizio militare obbligatorio», da lui combattuta, fu nettamente respinta il 22 settembre 2013 con il 73,2% di voti contrari. Tuttavia, Maurer subì una sconfitta nella votazione federale del 18 maggio 2014 sull’acquisto dell’aereo da combattimento Gripen (legge sul Fondo Gripen, forza aerea), preparata da Schmid, respinta con il 53,4% di voti contrari. Inoltre, in seno al DDPS, Maurer era responsabile della strategia della protezione della popolazione e della protezione civile 2015+ e si impegnò, tra le altre cose, con il piano d'azione per la promozione dello sport sia popolare sia professionale (sport).

Dopo le dimissioni della Consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf, all'inizio del 2016 Maurer riprese il Dipartimento federale delle finanze (DFF). Di fronte a norme sovranazionali più rigorose nel settore finanziario e fiscale, lottò per la competitività globale della piazza finaziaria ed economica svizzera, ma non ebbe successo con la legge sulla Riforma III dell’imposizione delle imprese (2017), con la modifica della legge federale sulle tasse di bollo (2022) e con la riforma dell'imposta preventiva (2022). Nell'autunno 2022 contribuì agli sforzi per salvare Credit Suisse (Credito Svizzero, CS). Il DFF, la Banca nazionale svizzera (BNS) e l'Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma) avevano preparato una vendita forzata di CS a UBS nel caso in cui la grande banca in difficoltà non fosse stata in grado di risanare la situazione con mezzi propri. Questa eventualità si concretizzò infine a inizio 2023 sotto la guida di Karin Keller-Sutter, subentrata a Maurer. All'insorgere della pandemia di coronavirus (epidemie) nel marzo 2020, grazie a una stretta collaborazione con le banche, Maurer fu in grado di presentare in breve tempo un programma di crediti, considerato un modello a livello internazionale. Allo stesso tempo, nel contesto della lotta alla pandemia, violò il principio di collegialità a causa del suo comportamento controverso. Presidente della Confederazione nel 2013 e nel 2019, uscì dal Consiglio federale alla fine del 2022. Nell'esercito reggiunse il grado di maggiore.

Riferimenti bibliografici

  • Das Magazin, 15.1.2011.
  • Müller, Matthias; Luginbühl, Hans (a cura di): Bundesrat Maurer spricht. Reden von Bundesrat Ueli Maurer aus den Jahren 2009 bis 2015, 2016.
  • Mörgeli, Christoph: Bauern, Bürger, Bundesräte: 1917-2017. Hundert Jahre Zürcher SVP, 2017.
  • Neue Zürcher Zeitung, 1.10.2022.
  • NZZ am Sonntag, 2.10.2022.
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Suggerimento di citazione

Markus Schär: "Maurer, Ueli", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 11.01.2024(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/049422/2024-01-11/, consultato il 29.03.2024.