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Consiglio d'Europa

Fondato il 5.5.1949, con sede a Strasburgo, il Consiglio d'Europa è la più antica fra le grandi istituzioni europee (Europa). Sue finalità principali sono la difesa dei diritti dell'uomo e della democrazia parlamentare e assicurare il primato del diritto. Al momento della sua creazione suscitò nei federalisti europei, primo fra tutti il neocastellano Denis de Rougemont, la speranza che si costituisse entro breve una federazione dei popoli europei. In realtà si tratta piuttosto di un'org. intergovernativa che si occupava di problemi politici e sociali molto concreti.

La Svizzera vi aderì solo il 6.5.1963. Le reticenze della Conf. erano dovute alla "dottrina Petipierre" (Max Petitpierre, capo della diplomazia sviz. dal 1945 al 1961) e alla sua interpretazione della Neutralità, che proibiva alla Svizzera di far parte di un'org. intern. "politica". Mentre Denis de Rougemont perorava la partecipazione attiva della Svizzera, destinata a ispirare l'Europa con la sua impostazione federalista, i fautori del rifiuto all'adesione si giustificavano sottolineando il carattere politico e militare (dibattiti del 1951-52 sull'esercito europeo) del Consiglio d'Europa, che raggruppava solo le nazioni dell'Europa occidentale. Nonostante difendessero queste posizioni fino al rifiuto di inviare degli osservatori, essi non si opposero alla consultazione di esperti sviz. su questioni tecniche (per esempio il deposito di brevetti). In seguito la Svizzera procedette gradualmente verso l'adesione, firmando diverse convenzioni (per esempio nel 1962 quella sulla cultura). L'evoluzione di altre org. europee (tra cui l'Org. per la cooperazione e lo sviluppo economico, OCSE) e l'insuccesso della domanda di partecipazione alla Comunità economica europea nel 1961 accelerarono il cammino verso l'adesione, approvata dal Consiglio fed. nell'ottobre del 1962.

La sede del Consiglio a Strasburgo. Fotografia di Mario Ponta © Bibliothèque cantonale et universitaire Fribourg, Fonds CIRIC.
La sede del Consiglio a Strasburgo. Fotografia di Mario Ponta © Bibliothèque cantonale et universitaire Fribourg, Fonds CIRIC.

La Svizzera è rappresentata nel comitato dei ministri dal capo del Dip. fed. degli affari esteri o dal suo segr. di Stato e dispone di sei rappresentanti (quattro Consiglieri nazionali, due Consiglieri agli Stati) in seno all'assemblea parlamentare. Temi quali i diritti dell'uomo, le minoranze, la democrazia locale e regionale, le realtà multiculturali, la protezione della natura e della salute rivestono un interesse particolare per la Conf., che promosse ad esempio la riforma degli organi giudiziari (Corte europea dei diritti dell'uomo) della Convenzione europea dei diritti dell'uomo. Luogo di discussione privilegiato per lungo tempo della diplomazia sviz., il Consiglio d'Europa tende a perdere la sua importanza a vantaggio dell'Org. per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE).

Riferimenti bibliografici

  • Rapporto annuale del Consiglio federale sulle attività della Svizzera nel Consiglio d'Europa, 1985-
  • R. Wyder, Die Schweiz und der Europarat, 1949-1971, 1984
  • H.-P. Furrer, «Die Schweiz und der Europarat», in Neues Handbuch der schweizerischen Aussenpolitik, a cura di A. Riklin et al., 1992, 425-447
  • A. Fleury, «La Suisse et le Conseil de l'Europe», in Jalons pour une histoire du Conseil de l'Europe, a cura di M.-T. Bitsch, 1997, 151-165
Link

Suggerimento di citazione

Gérard de Puymège: "Consiglio d'Europa", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 29.10.2009(traduzione dal francese). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/026470/2009-10-29/, consultato il 28.03.2024.