Il lago di M., il più piccolo dei tre laghi ai piedi del Giura (23 km²), si estende con la sua metà occidentale, più piccola, nel cant. Vaud e con quella orientale, più vasta, nel cant. Friburgo; (961: Lacus Muratensis; 1297: Lacus de Mureto; 1445: Lacus Mureti; franc. Lac de Morat). In epoca postglaciale formava con i laghi di Neuchâtel e di Bienne un unico bacino idrico compreso tra Orbe e Soletta, dal quale il Mont Vully (ted. Wistenlacherberg) emergeva come una penisola. Dal Neolitico le rive del lago di M., soprattutto presso Muntelier e Greng, figurano tra le regioni densamente popolate della Svizzera, con interruzioni dovute a inondazioni. Nel periodo di Hallstatt (800-480 a.C.) l'aumento del livello dell'acqua costrinse la pop. a spostarsi in zone più elevate. Sul Mont Vully nel La Tène finale sorse un importante oppidum celtico, il cui utilizzo è attestato dal 150 al 50 a.C. ca. In epoca galloromana (I sec. a.C.-V sec. d.C.) la regione del lago si trovava nell'area di influenza della vicina metropoli di Aventicum, situata sull'importante via di transito che, attraverso l'Altipiano, collegava il lago di Ginevra e il Reno. Il porto di Aventicum si trovava sulla riva del lago, che all'epoca era più esteso e quindi più prossimo alla città; un canale e una strada collegavano la città al porto.
Alimentato dalla Broye, il pescoso lago di M., insieme alle paludi dell'estremità superiore (Marais d'en Haut) e di quella inferiore (Grosses Moos), appartenne dal 1318 alla signoria savoiarda di Morat. Il signore della città concedeva alla pop. il libero diritto di pesca, mentre richiedeva un tributo ai pescatori di mestiere (statuti cittadini del 1245 ca.). Durante la dominazione savoiarda lo scoltetto nominato dai conti di Savoia, affiancato dal Consiglio e dal com., emanava disposizioni sull'attrezzatura da pesca e sui periodi di protezione e puniva i contravventori (1394-96). Era inoltre incaricato di ricevere il giuramento dei pescatori e della sorveglianza del mercato del pesce (1434).
I diritti di pesca comprendevano il lago di M., il "piccolo lago" (formato dal trabocco delle piene presso Salavaux), il tratto della Broye che univa il lago di M. a quello di Neuchâtel e i canali e i fossi del Grosses Moos. Durante l'amministrazione congiunta di Friburgo e Berna (baliaggio comune), la città di M. rivendicò la giurisdizione completa su queste acque, che le fu confermata a più riprese (1478, 1521 e 1690). Ai cittadini di M. fu confermato il libero esercizio della pesca, mentre i forestieri dovettero prestare giuramento di fronte al Consiglio e corrispondere ai balivi del lago, nominati dal Consiglio, la gabella del pesce per ogni imbarcazione e una certa quantità di pesce per ogni pescato (1706). Su iniziativa di Berna furono emanate nel 1711 e nel 1766 ordinanze precise per proteggere la trentina di specie ittiche; dal 1757 le norme protettive furono applicate anche ai pescatori provenienti dai baliaggi di Avenches ed Erlach. Per i villaggi rivieraschi la pesca mantenne un'importanza economica fino all'inizio del XX sec.
Divenuta città soggetta nel territorio del cant. Friburgo, dal 1803 M. rivendicò incontestata la proprietà sul lago e sulla Broye e il diritto di appalto dei suoi diritti di pesca. Una commissione del lago, istituita dal Consiglio cittadino, sorvegliava e regolamentava la pesca (1806). Solo nel 1849 M. dovette cedere i diritti di proprietà sul lago ai cant. Friburgo e Vaud.
Per quanto concerne la navigazione, il lago di M. è collegato agli altri laghi ai piedi del Giura dal tratto inferiore della Broye, navigabile. L'abbassamento della Broye (1874-76) durante la prima correzione delle acque del Giura (Correzione dei corsi d'acqua) fece scendere di 3,3 m il livello del lago, permettendo di guadagnare terreno sulle rive lacustri. Dopo la commemorazione della battaglia di M. nel 1876 iniziò lo sfruttamento turistico della località, che in una prima fase (poco prima del 1900) puntò sul binomio "città storica"-"lago incantevole" e poi, dal 1930, sulla presenza del lido, che ne faceva una destinazione balneare. Fu solo grazie al miglioramento delle vie di comunicazione (stradali dal 1810, ferroviarie dal 1876 e autostradali dal 1981) e alla navigazione turistica dei tre laghi che la regione divenne, dagli anni 1960-70, una meta fiorente per il turismo giornaliero. Nel 2002 il lago di M. è stato inserito nell'Esposizione nazionale Expo.02.