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Zugocantone

Cant. della vecchia Conf. dal 1352 (fatti salvi i diritti asburgici), cant. dotato dell'immediatezza imperiale a pieno titolo dal 1415, distr. del cant. Waldstätten (1798-1801) e cant. (1801-03) della Repubblica elvetica, dal 1803 è di nuovo un cant. della Conf. Denominato ufficialmente "cant. Z." e, fino al 1798, "città e baliaggio di Z." (Stadt und Amt Zug); ted.: Zug; franc.: Zoug; rom.: Zug. La lingua ufficiale è il ted.; capoluogo del cant. è la località omonima.

Stemma del canton Zugo
Stemma del canton Zugo […]
Carta oro-idrografica del canton Zugo con le principali località
Carta oro-idrografica del canton Zugo con le principali località […]

Verso il 1300, con il baliaggio asburgico di Z. è attestato un primo nucleo del futuro cant. Z. Oltre alla città, ne facevano probabilmente parte la valle di Ägeri, la zona montana (Menzingen e Neuheim) e Baar, che in seguito avrebbero formato i tre com. dell'Äusseres Amt. Questi ultimi e la città di Z. riuscirono, spec. nel XV sec., a impossessarsi della maggior parte dei diritti detenuti da autorità forestiere. Tra il 1379 e il 1498 la città acquisì autonomamente un proprio territorio soggetto attorno al lago di Zugo. Verso il 1500, la città e l'Äusseres Amt raggiunsero più o meno l'estensione dell'odierno cant. Se da un lato la signoria giurisdizionale (Twingherrschaft) di Oberrüti si trovava a ovest della Reuss, e la città di Z. deteneva i diritti di patronato nella località lucernese di Meierskappel, dall'altro anche in epoca moderna nel territorio zughese continuarono a sussistere giurisdizioni esterne, tra cui la piccola signoria di Buonas e l'alta giustizia della città di Zurigo nella zona di Steinhausen (fino al 1798) e il tribunale di bassa giustizia (Gotteshausgericht) del convento di Einsiedeln in alcune parti della zona montana e della valle di Ägeri (fino al 1679). Un tentativo di ampliare il territorio cant. inglobando almeno i Freie Ämter superiori fallì nel 1798.

Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Zugo

Superficie (2006)238,8 km2 
Foresta / Superficie boscata66,1 km227,7%
Superficie agricola utile107,0 km244,8%
Superficie con insediamenti29,2 km212,2%
Superficie improduttiva36,5 km215,3%
 Struttura dell'utilizzo del suolo nel canton Zugo -  Statistica della superficie

Il cant. Z. si trova al passaggio tra l'Altopiano collinare e la fascia prealpina. L'area tra la Reuss, il limite occidentale del cant., e la sponda occidentale e settentrionale del lago di Z. appartiene all'Altopiano. La regione montana, che dalle rive orientali del lago sale fino a un'altitudine massima di 1580 m (Wildspitz), comprende l'altopiano del com. di am Berg (antica denominazione dei com. di Menzingen e Neuheim), l'alta valle attorno al lago di Ägeri e lo Zugerberg. Baar e la città di Z. si trovano al confine tra queste due zone, attraversate dalla Lorze, lunga ca. 27 km, che dal lago di Ägeri attraverso le gole della Lorze e si immette nel lago di Z., da dove sbocca nei pressi di Cham per poi sfociare nella Reuss a Maschwanden.

Struttura demografica ed economica del canton Zugo

Anno 18501880a1900195019702000
Abitanti 17 46122 82925 09342 23967 996100 052
Percentuale rispetto alla popolazione totale svizzera0,7%0,8%0,8%0,9%1,1%1,4%
Lingua       
tedesco  22 59224 04239 93158 93185 142
italiano  2198191 5165 5562 525
francese  1201574536631 138
romancio  3017140267156
altre  33581992 57911 091
Religione, confessione       
cattolicib 17 33621 73423 36235 46154 84061 873
protestanti 1251 2181 7016 54411 82017 590
cattolico-cristiani    635464
altri  42301711 28220 525
di cui della comunità ebraica  27192478148
di cui della comunità islamica     3644 248
di cui senza confessionec     5388 159
Nazionalità       
svizzeri 17  35521 89623 08939 71557 27679 819
stranieri 106 9332 0042 52410 72020 233
Anno  19051939196519952005
Occupati nel cantonesettore primario 5 1995 6662 6022 316d2 155
 settore secondario 5 7287 51615 92218 42619 135
 settore terziario 2 2853 6219 27337 87350 412
Anno  19651975198519952005
Percentuale rispetto al reddito nazionale svizzero 1,2%1,6%1,9%2,2%2,5%

a Abitanti e nazionalità: popolazione residente; lingua e religione; popolazione "presente".

b Compresi i cattolico-cristiani nel 1880 e nel 1900; dal 1950 cattolico-romani.

c Non appartenenti ad alcuna confessione o altra comunità religiosa.

d Censimento delle aziende agricole 1996.

Struttura demografica ed economica del canton Zugo -  Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali; Ufficio federale di statistica

Dalla Preistoria ai secoli centrali del Medioevo

Preistoria e Protostoria

Dopo un'estensione massima attorno al 20'000 a.C., dal 17'000 a.C. ca. i ghiacciai scomparirono dall'odierno territorio cant. I più antichi ritrovamenti del Paleolitico superiore, ad esempio nel Grindel (com. Cham), risalgono al 14'000 a.C. ca. Ulteriori insediamenti nella zona di Cham, Steinhausen e Z. datano del Paleolitico finale (12'400-9250 a.C.) e del Mesolitico (9250-5500 a.C.).

Siti archeologici del canton Zugo (A)
Siti archeologici del canton Zugo (A) […]

Sul lago di Z., in 33 siti diversi, sono stati rinvenuti oltre 50 villaggi lacustri (o stazioni palafitticole) del Neolitico (5500-2200 a.C.) e del Bronzo (2200-850 a.C.), tra l'altro a Risch (Aabach, Buonas, Zweieren, Schwarzbach), Hünenberg (stabilimento balneare, Wildenbach), Cham (Eslen, Sankt Andreas, Bachgraben), Steinhausen (Sennweid) e Z. (Schutzengel, Schützenmatt, Vorstadt, Sumpf, Riedmatt, Oterswil). Alla cultura di Egolzwil (ca. 4300 a.C.) seguì il Cortaillod antico della Svizzera centrale (ca. 4000 a.C.). L'ascia da cerimonia di Cham-Eslen testimonia relazioni fino al mar Nero. Anche per la cultura di Pfyn (3800-3500 a.C.) sono attestati insediamenti lacustri. Un profilo pollinico di Egelsee (com. Menzingen) e reperti isolati lasciano supporre uno sfruttamento dei territori prealpini (colonizzazione permanente dal 2200 a.C. ca.). Durante la cultura di Horgen (3500-2750 a.C.) esistettero contemporaneamente insediamenti rivieraschi e rurali. Più rari sono i ritrovamenti della cultura della ceramica a cordicella (2750-2450 a.C.), della cultura del bicchiere campaniforme (2450-2200 a.C.) e del Bronzo antico (2200-1550 a.C.). Dal Bronzo medio (1550-1350 a.C.) si registra un aumento degli insediamenti rurali; abitati di dimensioni superiori fanno supporre una possibile crescita demografica generalizzata. Acquisirono notorietà i grandi telai in legno, la cui funzione rimane ignota, e i quasi 2400 legni da costruzione spiaggiati di Steinhausen-Chollerpark (ca. 1440 a.C.) e gli insediamenti del Bronzo finale di Z.-Sumpf (1056-ca. 870 a.C.).

Siti archeologici del canton Zugo (B)
Siti archeologici del canton Zugo (B)

Sulla base di reperti della prima età del Ferro (cultura di Hallstatt, 800-450 a.C.), è ipotizzabile una colonizzazione capillare del territorio zughese situato sull'Altopiano. Ceramiche greche e recipienti metallici etruschi suggeriscono la presenza attorno al 500 a.C., di una residenza di un principe celtico sulla Baarburg. La colonizzazione durante la seconda età del Ferro (cultura di La Tène, 450-15 a.C.) è attestata da numerosi rinvenimenti singoli. Sono state scoperte tombe a Cham, Oberwil bei Zug e Steinhausen. Il territorio cant. fece verosimilmente parte dell'area dominata dagli Elvezi, la futura civitas Helvetiorum. Alcuni nomi di località e corsi d'acqua zughesi sono di origine celtica, tra cui Baar, Cham, Lorze, Sihl e, forse, Reuss.

Dall'epoca romana all'alto Medioevo

Figure in terracotta provenienti dal sito di Cham-Hagendorn, fine II-inizio III secolo d.C. (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger).
Figure in terracotta provenienti dal sito di Cham-Hagendorn, fine II-inizio III secolo d.C. (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger). […]

Dalla metà del I sec. a.C., l'Altopiano sviz. entrò nell'orbita politica dell'Impero romano, di cui divenne parte dopo la campagna alpina del 16-15 a.C. La regione attorno al lago di Z. era caratterizzata dalla presenza di estese villae (presumibilmente non più di dieci). Sono attestate sul piano archeologico quelle di Risch-Holzhäusern, Hünenberg-Huobweid, Cham-Heiligkreuz e Baar-Zentrum; diversi reperti sparsi rendono assai probabile l'esistenza di una tale struttura a Z.-S. Michele. A Cham-Hagendorn sono stati rinvenuti resti di un mulino e di un santuario (tra l'altro con 23 statuette di terracotta). Anche la Baarburg venne ripetutamente abitata. I resti tombali di Risch-Holzhäusern, Z.-Loreto e Hünenberg-Huobweid sono direttamente correlati a insediamenti. Diversi tesori di monete a Baar, Risch, Cham e Hünenberg suggeriscono indirettamente la probabile esistenza di santuari.

Impianto per la pesca realizzato con fuscelli intrecciati. Fotografia realizzata dal 1998 al 1999 durante gli scavi nel sito di Steinhausen-Sumpfstrasse West (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug​​​​​; fotografia Patrick Moser).
Impianto per la pesca realizzato con fuscelli intrecciati. Fotografia realizzata dal 1998 al 1999 durante gli scavi nel sito di Steinhausen-Sumpfstrasse West (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug​​​​​; fotografia Patrick Moser). […]

Il ritiro delle truppe dalla frontiera sul Reno (401/402) segnò la fine dell'appartenenza all'Impero romano. Sul sedime dell'antica villa di Baar sono attestate sepolture altomedievali del V-VI sec. (cimitero sulla Zugerstrasse); sopra una tomba infantile venne eretta una costruzione sepolcrale in legno. La futura chiesa parrocchiale di S. Martino sorse nel VII-VIII sec. nel medesimo luogo. L'esistenza di ulteriori chiese altomedievali è documentata sul piano archeologico (ad esempio S. Verena a Risch) o appare verosimile sulla base di fonti scritte risp. patrocini (ad esempio S. Giacomo il Vecchio a Cham, S. Maurizio a Cham-Niederwil, S. Maria a Neuheim, SS. Pietro e Paolo a Oberägeri, S. Michele a Z.). Nel 536/537 l'area della Svizzera centrale venne incorporata nel regno franco. Alemanni colonizzarono il territorio cant. scarsamente popolato, come testimoniano i toponimi con i suffissi -dorf, -ikon, -ingen e -heim e tombe della fine del VI sec. a Hünenberg-Marlachen. Sono attestate necropoli alemanne del VII sec. a Baar-Früebergstrasse e a Z.-Löberen, e insediamenti del VI-VIII sec. a Cham-Eichmatt e nel centro di Baar. In seguito alla divisione dell'Impero carolingio (843), la Svizzera centrale passò al regno franco orientale. Tracce di insediamenti del IX-X sec. sono state rinvenute presso la fortezza di Z. e a Cham-Klostermatt. L'impianto per la pesca di Steinhausen-Sumpfstrasse risale al VII-IX sec., le prime fortezze e residenze di fam. nobili a Cham-Sankt Andreas, Z. e Hünenberg all'XI-XII sec. Con la fondazione della città di Z. e dell'abbazia femminile cistercense di Frauenthal nella prima metà del XIII sec., aumentano i reperti archeologici e gli elementi architettonici (costruzioni a castello e a montanti dalla metà del XIV sec.).

Autorità, politica e istituzioni dai secoli centrali del Medioevo alla fine del XVIII secolo

Strutture signorili nei secoli centrali del Medioevo

La più antica fonte scritta relativa all'odierno territorio cant., un atto di donazione di re Ludovico il Germanico al Fraumünster di Zurigo (858), menziona una curtis signorile a Cham. La sua descrizione, secondo le formule convenzionali usuali per donazioni di questo tipo, non fornisce indicazioni sulla sua estensione e dotazione; certo è che si trovava sul Kirchbühl e non sulla penisola di Sankt Andreas, comprendeva la futura chiesa parrocchiale di S. Giacomo e fino al XV sec. rimase di proprietà del Fraumünster. L'esistenza di strutture signorili è ipotizzabile anche nei dintorni delle altre chiese altomedievali sorte a Baar, Risch, Z., Oberägeri, Neuheim e Niederwil (com. Cham). Fondate come chiese private (Eigenkirchen) da esponenti dell'élite laica, per garantirsi la salvezza della propria anima, facevano parte della dotazione delle curtes signorili e, nel corso dei sec. centrali del ME, divennero nuclei attorno ai quali si svilupparono parrocchie territorialmente definite.

Veduta da ovest dell'abbazia di Frauenthal. Disegno a penna acquerellato, estratto da un volume manoscritto di Erhard Dürsteler, ca. 1740 (Zentralbibliothek Zürich, Abteilung Karten und Panoramen, Ms. E 4, fol. 811r).
Veduta da ovest dell'abbazia di Frauenthal. Disegno a penna acquerellato, estratto da un volume manoscritto di Erhard Dürsteler, ca. 1740 (Zentralbibliothek Zürich, Abteilung Karten und Panoramen, Ms. E 4, fol. 811r). […]

Dalla fine del XII sec., nelle fonti scritte aumentano le attestazioni di possedimenti e diritti signorili, probabilmente riconducibili a signorie fondiarie. Tali benefici erano spesso detenuti da conventi forestieri: Schänis e Kappel disponevano di beni a Baar, Muri a Gangolfswil (com. Risch), Einsiedeln ad Ägeri (com. Oberägeri e Unterägeri), Menzingen e Neuheim e Sankt Blasien (Foresta Nera) a Steinhausen e Neuheim. L'abbazia femminile cistercense di Frauenthal, unico convento fondato nel ME in territorio zughese, sorse nel 1240-44 su iniziativa dei baroni von Eschenbach-Schnabelburg e fu dotata di beni e diritti locali. Rimasero di proprietà nobiliare le curtes, probabilmente signorili, di Buonas (forse dei signori von Buonas, dal 1260 ca. dei von Hertenstein), Hünenberg (dei signori von Rüssegg), Sankt Andreas presso Cham (dei signori von Wolhusen) e Z. (di proprietà ignota fino al 1200 ca., poi forse dei von Kyburg). In queste località, la costruzione di fortezze nell'XI e nel XII sec. portò a una prima concentrazione del potere signorile. Anche la fortezza di Wildenburg, costruita attorno al 1200, e i dissodamenti avviati probabilmente nello stesso periodo nella zona di Grüt (Allenwinden) si inseriscono in questo contesto.

Sul piano locale, ancora nel XIII sec. i diritti giurisdizionali, fondiari e sui servi raramente erano riuniti nelle mani della stessa autorità. A Steinhausen ad esempio i conventi del Fraumünster, di Sankt Blasien e di Kappel si spartivano i diritti fondiari e servili, mentre quelli giurisdizionali erano prerogativa delle autorità laiche. Nel complesso è verosimile che vi fosse una forte frammentazione del potere signorile all'interno di uno spazio ristretto.

Nei sec. centrali del ME, l'area del cant. Z. non formava ancora un'unità territoriale, ma era parte dello Zürichgau, regione storica dai confini non chiaramente definiti sottoposta all'autorità comitale. Quest'ultima fu esercitata dai von Nellenburg (fine X sec.), poi dai von Lenzburg (dalla lotta delle investiture fino alla loro estinzione nel 1173). I diritti comitali si sovrapponevano ad assetti signorili e proprietari frammentati e rappresentavano solo un labile elemento di coesione. Ciò non consente quindi di trarre conclusioni sull'effettiva ripartizione del potere politico ed economico a livello locale, come è stato ripetutamente tentato di fare dagli studi più datati. Non sono comprovate proprietà allodiali dei von Lenzburg in territorio zughese, e anche i diritti signorili di questi ultimi sono attestati solo indirettamente dall'esercizio dell'avogadria sul Fraumünster di Zurigo e sul capitolo femminile di Schänis. Non è del tutto chiaro cosa sia successo dopo il 1173 con l'ampia eredità dei von Lenzburg; l'importanza di tale questione per Z. non deve però essere sopravvalutata. È noto che l'avogadria imperiale sul Fraumünster passò ai duchi von Zähringen e, dopo la loro estinzione nel 1218, ai baroni von Eschenbach-Schnabelburg, e che l'avogadria su Schänis fu assunta dapprima dagli Hohenstaufen, e poi dai conti von Kyburg. Riguardo gli assetti signorili nel territorio cant., l'unica certezza è che nell'area di Baar e nella città di Z., forse fondata dai conti von Kyburg, al più tardi dal 1240 questi ultimi tentarono di imporre il proprio potere, tra l'altro nei confronti dei conti d'Asburgo-Laufenburg e dei baroni von Eschenbach-Schnabelburg. È poco plausibile che a tale scopo i von Kyburg avessero rivendicato l'eredità dei von Lenzburg e una continuità dinastica con essi; il loro operato va piuttosto inteso nel contesto di una politica di affermazione della propria signoria territoriale sui casati concorrenti. Le mire dei von Kyburg non si limitavano alla regione di Z. e Baar, per loro periferica, ma includevano tutta la regione tra la Reuss e l'Albis e quindi erano direttamente rivolte contro i baroni von Eschenbach-Schnabelburg. Il loro scopo era probabilmente quello di rendere territorialmente più coesi i propri domini, estendendo il potere sull'intera zona tra il lago di Zurigo e l'area di Z. e Baar. In quest'ultima non riuscirono però a imporsi. Come altrove le loro ambizioni furono vanificate dai conti d'Asburgo e Asburgo-Laufenburg.

Movimento comunale e formazione territoriale nel tardo Medioevo

Dopo l'estinzione dei conti von Kyburg nel 1263 risp. 1264, il conte Rodolfo IV d'Asburgo rilevò gran parte della loro presunta eredità. Oltre a numerose città dei von Kyburg, nel 1273 avrebbe acquisito anche Z., di cui non è però possibile precisare gli assetti proprietari e signorili. Gli introiti da beni allodiali e diritti di baliaggio nell'area Z.-Ägeri-Menzingen-Baar erano di diversa provenienza e natura; in parte inoltre erano stati costituiti in pegno o concessi in feudo. In seguito vennero riuniti nel baliaggio di Z., un'unità amministrativa dell'Austria anteriore menz. nell'urbario degli Asburgo (1303-07). I tributi riscossi da questi ultimi anche a Z. consentono di ricostruire sommariamente l'articolazione interna e i confini di questo baliaggio. Le tre circoscrizioni fiscali di Z., Ägeri e Baar corrispondevano alle omonime parrocchie, all'epoca molto più estese. Nella grande parrocchia di Baar, veniva operata un'ulteriore distinzione tra gli ab. del villaggio e quelli della zona montana. Da questa grande comunità parrocchiale divisa in due parti sorsero i due com. di Baar e am Berg (oggi com. Menzingen e Neuheim). Quello di am Berg si sovrappose alle due grandi basse giurisdizioni dei conventi di Sankt Blasien ed Einsiedeln a Neuheim, scaturite dalle rispettive corti (Dinghöfe) possedute in loco; entrambe le giurisdizioni erano rette da un Ammann. Ad Ägeri e Z. gli Asburgo rivendicarono la proprietà di due antiche curtes signorili. A Z. ciò portò alla formazione di una signoria giurisdizionale unitaria, comprendente i diritti di baliaggio e la bassa giustizia che coincideva con la parrocchia. Ad Ägeri i confini della parrocchia corrispondevano ai diritti di baliaggio, ma non alla bassa giustizia, divisa tra gli Asburgo e il tribunale di bassa giustizia (Gotteshausgericht) di Einsiedeln, la cui influenza si estendeva dal com. di am Berg verso la valle di Ägeri. Nel complesso però anche in questa parte del baliaggio di Z. la comunità parrocchiale, in quanto organismo sovraordinato, svolse un ruolo decisivo nella formazione com. Tale processo fu possibile solo grazie alla presenza degli Asburgo, che come signori territoriali garantivano protezione e istituirono un tribunale di alta giustizia competente per tutto il baliaggio di Z. In mancanza di altri organismi, il tribunale coincise verosimilmente con il Consiglio della città di Z., presieduto dall'Ammann designato dagli Asburgo. L'autorità dell'Ammann e del Consiglio si estendeva anche agli ab. delle basse giurisdizioni asburgiche di Z., Ägeri e Baar. Attestato alla fine del XIV sec., il coinvolgimento di rappresentanti dei com. dell'Äusseres Amt nelle cause extracittadine risale probabilmente al periodo asburgico.

Chiave di volta proveniente dalla fortezza di Hünenberg, primo terzo del XII secolo (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger).
Chiave di volta proveniente dalla fortezza di Hünenberg, primo terzo del XII secolo (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger). […]

Tranne poche eccezioni, le parti del futuro territorio cant. situate al di fuori del baliaggio di Z. non erano soggette alla signoria territoriale asburgica. In queste aree, dalla fine del XIII sec. l'autorità signorile fu esercitata principalmente dai von Hünenberg, la più importante fam. di ministeriali della regione. Tramite l'acquisizione di diritti di baliaggio, essi riuscirono a creare una signoria giurisdizionale pressoché compatta, che attorno al 1350 comprendeva Steinhausen, Cham, Hünenberg, Risch e, nella valle della Reuss, Gisikon, Oberrüti e Merenschwand. Le fortezze di Hünenberg, di Sankt Andreas a Cham e, temporaneamente, anche quella di Z. servirono da residenze amministrative ai von Hünenberg, così come quella di Wildenburg, situata nel baliaggio di Z. e che al più tardi dal 1309 entrò in loro possesso unitamente alla confinante signoria giurisdizionale di Grüt. All'origine della fondazione, insolitamente tardiva, della cittadina di Sankt Andreas, promossa da Gottfried von Hünenberg nel 1360, vi furono verosimilmente mire zurighesi sulla zona di Cham e Steinhausen. Il piccolo nucleo urbano ebbe però una sorte effimera; nel 1385, alla vigilia della guerra di Sempach, fu conquistato da truppe lucernesi e zughesi e successivamente abbandonato. Un'altra fam. di ministeriali, quella dei von Hertenstein di Lucerna, disponeva di una signoria giurisdizionale con fortezza a Buonas.

In seguito allo spostamento degli interessi degli Asburgo a est, verso i loro possedimenti originari, e agli sviluppi politici nella regione, a metà del XIV sec. si registrò un mutamento negli equilibri di potere, fino ad allora relativamente stabili. Lo scontro armato tra la città di Zurigo e i duchi austriaci nel 1352 portò all'assedio, sotto il comando zurighese, di Z.; la città e il baliaggio di Z. furono così costretti ad allearsi con Zurigo e i cant. della Svizzera centrale (Patti federali). Gli eventi del 1352 non ebbero ripercussioni dirette sulle prerogative asburgiche a Z. Tuttavia, poiché i duchi non erano più in grado di fornire protezione, si creò un vuoto di potere, colmato dagli anni 1360-70 dal cant. Svitto. Tra il 1370 e il 1404 le autorità svittesi designarono l'Ammann di Z. (pace di Thorberg), in un primo momento con il consenso dei duchi. Di fatto il baliaggio di Z. divenne un protettorato svittese; ciononostante nel 1370 Z. sottoscrisse la Carta dei preti in veste di cant. conf. Dopo il Siegel- und Bannerhandel (1404), Zurigo, Lucerna e i Paesi forestali nominarono l'Ammann di Z. secondo un ordine prestabilito. Su pressione dell'Äusseres Amt, nel 1410 la carica non fu attribuita come previsto a un rappresentante di Untervaldo ma a uno Zughese; un arbitrato conf. (1414) favorevole alla reintroduzione della rotazione rimase inapplicato. Nel 1415 Z. ottenne l'immediatezza imperiale da re Sigismondo per aver partecipato alla guerra contro il duca Federico IV d'Asburgo, ciò che portò alla decadenza di tutti i diritti asburgici su Z.

Vetrata con stemma della città di Zugo, attribuita a Christoph Brandenberg, 1624 ca. (Museum Burg Zug).
Vetrata con stemma della città di Zugo, attribuita a Christoph Brandenberg, 1624 ca. (Museum Burg Zug). […]

L'immediatezza imperiale chiarì l'indipendenza verso l'esterno della città e del baliaggio di Z. Internamente la presa in consegna del potere asburgico generò però dei problemi. Già dalla fine del XIV sec., sia la città sia i com. dell'Äusseres Amt avevano iniziato autonomamente ad acquisire i molteplici diritti signorili, perlopiù concessi in pegno. La città di Z. si appropriò così di diversi diritti di decima (1387, 1397 e 1406) e Ägeri e il com. di am Berg riscattarono i tributi signorili (1409-10, 1412). In questo modo l'Äusseres Amt non solo evitò di diventare un territorio soggetto della città di Z., ma legittimò anche le proprie ambizioni nella successione al potere. Ciò portò da un lato alla creazione di nuovi organismi comuni, tra cui il Consiglio della città e del baliaggio di Z., il tribunale settimanale (Wochengericht), il tribunale grande (Grossgericht) e il tribunale criminale, ma dall'altro generò anche numerosi conflitti dalla fine del XV sec., spesso risolti solo grazie alla mediazione conf.

Attorno al 1500, il cant. conf. di Z. non comprendeva più solo la città e l'Äusseres Amt. Dopo la fine del dominio asburgico, nel XIV e all'inizio del XV sec. i signori von Hünenberg alienarono i loro possedimenti. Progressivamente la città di Z. acquistò le loro signorie giurisdizionali a Cham, Risch, Steinhausen e Oberrüti, a cui si aggiunsero il baliaggio di Walchwil (già rilevato nel 1379) e la località di Hünenberg, con cui venne stipulato un patto di comborghesia e che godette di uno status particolare. Alla fine del XV sec., la città e i suoi territori soggetti costituivano quasi la metà del cant. Z., la cui estensione coincideva approssimativamente con l'odierno cant. All'interno del territorio zughese, tribunali forestieri continuarono a esercitare la loro autorità (Gotteshausgericht di Einsiedeln fino al 1679; signoria giurisdizionale di Buonas; alta giustizia su parte del villaggio di Steinhausen detenuta da Zurigo addirittura fino al 1798).

Governo e amministrazione in epoca moderna

Dettaglio degli statuti della città e del baliaggio di Zugo, 1432 (Staatsarchiv Zug, Ms. P 92,1, fol. 1r.)
Dettaglio degli statuti della città e del baliaggio di Zugo, 1432 (Staatsarchiv Zug, Ms. P 92,1, fol. 1r.) […]

Il diritto rappresentò il principale elemento di coesione tra la città e il baliaggio di Z. Le leggi vigenti furono codificate per la prima volta nel 1432 nei cosiddetti statuti della città e del baliaggio (Stadt- und Amtbuch), poi sottoposti a revisione nel 1566. L'alta giustizia, che re Venceslao aveva conferito esclusivamente alla città di Z. nel 1400, sembra sia stata gestita coinvolgendo, su base volontaria, anche l'Äusseres Amt. Quest'ultimo partecipò anche al tribunale settimanale e al tribunale grande, in un primo momento solo con gli ex sudditi asburgici.

La Landsgemeinde, scaturita dall'assemblea per il giuramento di fedeltà presieduta dal signore giustiziere, da principio ebbe anche competenze legislative; in seguito si limitò a raccogliere il giuramento della cittadinanza e a nominare i magistrati supremi. Riunita di norma una volta l'anno nei pressi e, successivamente, all'interno della città di Z., eleggeva l'Ammann, il landscriba, l'alfiere, il vessillifero e i balivi conf. Tutte le altre questioni importanti, incluse la guerra e la pace, erano di competenza delle assemblee dei cittadini di Z., Ägeri, Menzingen (Berg) e Baar, che si svolgevano contemporaneamente. Si trattava di una sorta di democrazia referendaria basata sui "voti com.", uno strumento senza eguali nel resto della Conf.: la città esprimeva due voti, gli altri tre com. uno ciascuno. Gli affari correnti erano prerogativa del Consiglio della città e del baliaggio, inizialmente formato dal Consiglio cittadino e da delegazioni ad hoc dei com. Nel suo assetto definitivo assunto nel XVI sec., contava complessivamente 40 membri eletti dalle singole assemblee com., di cui 13 per la città e nove a testa per i tre com. I rappresentanti dei com. assunsero progressivamente anche il ruolo di Consiglio locale. Fino alla fine dell'ancien régime, sia a Z. che nella campagna zughese le assemblee dei cittadini a pieno titolo continuarono a costituire l'autorità suprema; controllavano il Consiglio grazie ai propri diritti di elezione, agli ampi diritti di mozione e alla possibilità di imporre la convocazione di un'assemblea com.

Sistema politico della città e del baliaggio di Zugo nel XVIII secolo
Sistema politico della città e del baliaggio di Zugo nel XVIII secolo […]

L'Ammann, in passato nominato dagli Asburgo, costituiva la massima autorità del cant. Z. e presiedeva tutti gli organismi comuni. Anche la nomina di questa figura di spicco e di grande influenza fu coinvolta nel conflitto tra la città e l'Äusseres Amt: nel XVI sec. si passò dalla libera scelta tra tutti gli eleggibili a una rigida rotazione secondo un ordine prestabilito tra i quattro com. Tutte le istanze cant. si riunivano nella città di Z., dove l'Ammann aveva l'obbligo di risiedere e si trovava la cancelleria del landscriba. Tra il 1605 e il 1848, quest'ultimo fu sempre originario dell'Äusseres Amt. La città aveva la responsabilità esclusiva del mercato, delle soste e dogane, delle strade imperiali e del comando militare, ed era la sola a ospitare istituzioni quali l'ospedale, il lazzaretto, l'arsenale, l'emporio, la pesa pubblica ("bilancia del burro") e la sosta; di conseguenza l'amministrazione cittadina risultava molto più articolata di quella dei com. dell'Äusseres Amt. Nei territori soggetti alla città di Z., il balivo cittadino (che non risiedeva in loco) era coadiuvato da giudici e da un vicebalivo locali. Dal XVII sec. si nota un notevole aumento dei documenti amministrativi.

Tra il XV e il XVIII sec., la storia zughese è contraddistinta da numerosi conflitti intestini. Inizialmente, come nel caso del Siegel- und Bannerhandel (1404), furono dettati dalla volontà dell'Äusseres Amt di ottenere gli stessi diritti del capoluogo. Tra le questioni dibattute risultavano la sede del sigillo, della cancelleria e dell'archivio, il luogo di riunione della Landsgemeinde, la nomina delle alte cariche e la provenienza dell'alfiere, del vessillifero e del landscriba. La lotta per la ripartizione di istituzioni e competenze culminò con il cosiddetto affare del libello (1603-04), in cui entrambe le parti rivendicarono addirittura la separazione tra la città e l'Äusseres Amt. La relativa sentenza arbitrale, pronunciata da 15 magistrati di sette cant. conf. e contenuta nel grande quaderno in pergamena Libellus Tugiensis, trattò in maniera esaustiva tutti i punti controversi: vessillo, bandiera e sigillo cant., munizioni e arsenale, sede della soc. di tiro cittadina, coniazione di monete, conclusione di alleanze, elezione dell'Ammann, del luogotenente e dei balivi conf., nomina dei Consigli e dei tribunali, missioni presso potenze straniere e la Dieta fed., giurisdizione nei baliaggi zughesi e giurisdizione speciale della città di Z. in materia di polizia di mercato. In seguito le parti fecero sempre riferimento a questo libello come a una sorta di carta fondamentale, e nel XVIII sec. l'espressione "conformemente al libello" (libellmässig) divenne parte integrante della terminologia giur. zughese. Il libello, pur sottolineando l'unità del cant. (Z. viene definito come "un corpo unico e un lodevole cant. della Conf."), non riuscì però a eliminare il conflitto alla radice. I contrasti si riacutizzarono già nel 1605, quando la città si oppose all'elezione di un landscriba dell'Äusseres Amt. Un'appendice al libello nel 1608-10 stabilì che l'Ammann poteva sedere nel Consiglio cittadino anche se privo della cittadinanza del capoluogo. Non cessarono le frequenti frizioni e il periodico inasprirsi degli scontri, per esempio con l'affare del balivo (1700-02) e spec. con il conflitto tra "duri" e "moderati" (Harten- und Lindenhandel, 1728-36, 1764-68). Nella misura in cui riguardavano i rapporti tra la città e l'Äusseres Amt, queste vertenze riflettevano la paura di una perdita di influenza a scapito della controparte, ed evidenziavano così il punto debole dell'assetto istituzionale del cant. Z., vale a dire la struttura decentralizzata del potere, priva di un baricentro stabile e soggetto a continue contestazioni. L'autorità non si concentrava nella Landsgemeinde, ma era suddivisa tra le quattro assemblee com. di Z., Ägeri, Menzingen e Baar. Esistevano poi importanti diritti speciali legati a interessi particolari, come l'autorità esclusiva della città sui propri baliaggi, sui dazi e su tutto ciò che riguardava il mercato. Questa situazione precaria, in cui i singoli organismi prevalevano sui fattori di coesione, fece continuamente riemergere la questione della scissione del cant. Z. Nel 1702, all'apice dell'affare del balivo, l'Äusseres Amt si separò dalla città e, anche se solo per pochi mesi, creò un governo distinto. Durante la seconda guerra di Villmergen (1712) fallì anche il tentativo della Landsgemeinde di imporsi come nuovo centro del potere attraverso una sorta di colpo di Stato.

Anche le finanze pubbliche erano caratterizzate da una struttura decentralizzata. Il cant. Z. non disponeva di un proprio bilancio. Deficit ed eccedenze venivano suddivisi in base a una chiave di ripartizione fissa tra i quattro com. (un terzo alla città di Z., due terzi all'Äusseres Amt); riserve venivano accantonate solo sul piano com. e non esisteva un tesoro cant. Di conseguenza, le pensioni estere destinate alla collettività non confluivano nelle casse dello Stato ma in quelle com. Tali introiti furono probabilmente indispensabili per le finanze pubbliche. A Z. non venivano riscosse imposte dirette. La quota sulle pensioni da destinare alle economie domestiche private - queste entrate, insieme al servizio mercenario e ai proventi del commercio del sale, servivano al mantenimento e al controllo dei sistemi clientelari locali - diede adito a dispute, risolte definitivamente solo nel 1768 dopo il secondo conflitto tra "duri" e "moderati". Da allora fu adottato il principio di una ripartizione equa.

Scontri sul Gubel (1531). Illustrazione tratta da una miscellanea di Christoph Silberysen, 1569 (Aargauer Kantonsbibliothek, Aarau, Miscellanea, MsWettF 33, fol. 9r).
Scontri sul Gubel (1531). Illustrazione tratta da una miscellanea di Christoph Silberysen, 1569 (Aargauer Kantonsbibliothek, Aarau, Miscellanea, MsWettF 33, fol. 9r). […]

Viste le sue dimensioni ridotte, il cant. Z. non fu in grado di condurre una politica estera e di alleanze autonoma. La denuncia dell'intesa con la Francia (1733) e l'avvicinamento all'imperatore rimasero rare eccezioni, tra l'altro rapidamente revocate. Al più tardi dal 1415 Z. divenne membro a pieno titolo della Conf., dove però non assunse mai un ruolo di primo piano. Intrattenne strette relazioni con i cant. limitrofi di Zurigo (come fulcro economico), Svitto (che ancora nel XVIII sec. tentò ripetutamente di intromettersi negli affari interni zughesi) e Lucerna (in quanto cant. direttore dei catt. sviz. e sede della nunziatura dopo la Riforma). A causa della Riforma, Z. si trovò in una posizione militarmente difficile. Essendo uno dei cinque cant. catt. della Svizzera centrale, assurse a zona di frontiera confessionale nei confronti della vicina Zurigo e fu teatro di spiegamenti di truppe durante tutte e quattro le guerre confessionali combattute all'interno della Conf. Sul Gubel si verificarono scontri nel corso della seconda guerra di Kappel (1531). La sconfitta nella seconda guerra di Villmergen (1712) evidenziò l'arretratezza del sistema militare zughese. Solo nel 1757 venne introdotto un nuovo ordinamento militare, che per la prima volta ne regolamentò tutti gli aspetti principali (organizzazione delle truppe, armamenti, uniformi, istruzione, disciplina).

Società, economia e cultura dai secoli centrali del Medioevo al XVIII secolo

Popolazione e insediamento

Prima del 1700, nel territorio cant. vivevano meno di 10'000 persone, ma solo dalla metà del XVIII sec. sono disponibili dati di una certa attendibilità. In base alle liste dei comunicandi di origine ecclesiastica, si contavano 10'618 ab. nel 1743 e 12'749 nel 1798. L'unico censimento del XVII sec. relativo alla valle di Ägeri conferma la tendenza a una lenta crescita demografica: la pop. locale passò da ca. 1350 persone nel 1660 a 1519 nel 1743. Crolli repentini, come in occasione dell'ultima grande epidemia di peste del 1629 in cui perì fino a un terzo degli ab., furono rapidamente riassorbiti. Degna di nota è la ripartizione della pop.: nel 1798 il 20% ca. viveva nella città di Z., il 30% nei suoi territori soggetti e il 50% nei tre com. rurali paritetici di Ägeri, Menzingen e Baar. Sul piano demografico, la città con i suoi baliaggi assumeva quindi un peso più o meno equivalente a quello dell'Äusseres Amt.

La mancanza di fonti non consente di quantificare l'immigrazione e l'emigrazione. L'analisi dei cognomi mostra che la Riforma scatenò una grande ondata migratoria, probabilmente l'ultima prima del 1800. Dal XVI sec. a Z., nella valle di Ägeri, nella zona montana di Menzingen e a Baar, l'accesso alla cittadinanza divenne sempre più difficile. Questo fenomeno fu particolarmente marcato ad Ägeri, dove dal 1544 al 1853 nemmeno una nuova fam. fu accolta nella comunità. Tale chiusura sembra sia stata meno marcata nei baliaggi.

Le prime attestazioni toponomastiche dimostrano che il lungo processo di dissodamento e colonizzazione raggiunse l'apice nei sec. centrali del ME e si concluse verso il 1350. La fondazione della città di Z. (1200 ca.) avviò una nuova fase nella storia dell'abitato, consolidatasi nel 1385 con l'eliminazione dell'effimera concorrenza di Sankt Andreas, cittadina fondata nei pressi di Cham. In seguito questa struttura insediativa conobbe ancora solo pochi mutamenti. Il com. di am Berg si dotò per la prima volta di un centro a Menzingen con l'istituzione della parrocchia e la costruzione della chiesa nel 1479-80. Unterägeri, che già nel tardo ME aveva costituito una propria comunità per lo sfruttamento dei beni comuni, compì un ulteriore passo verso la separazione da Oberägeri fondando una parrocchia autonoma nel 1714; nel 1798 raggiunse l'indipendenza politica. L'evoluzione di Neuheim, le cui origini risalgono alla prima fase della colonizzazione alemanna (VI-VII sec.), e che più tardi formò una minuscola parrocchia, fu peculiare. Sul piano politico confluì nel com. di am Berg (divenuto poi Menzingen), riconquistando la propria autonomia solo nel 1848.

La struttura insediativa zughese si caratterizzava per la dispersione degli abitati. Nel 1468 il com. di am Berg comprendeva 18 insediamenti rurali e frazioni senza però disporre di un vero e proprio centro. Ancora nel XVIII sec. Cham era composto da nove vicinanze geograficamente separate, denominate com. La città di Z., invece, rappresentava la località di gran lunga più grande, che si distingueva anche per le sue fortificazioni, la compattezza dell'abitato e le numerose case in muratura.

Nel 1591-92 e negli anni 1630-40 il letto della Lorze presso Cham fu abbassato artificialmente, grazie a un'impresa audace e pionieristica per il nord delle Alpi che fece scendere drasticamente il livello medio dell'acqua del lago di Zugo.

Economia

Veduta da est del ponte sulla Reuss presso Sins (AG). Disegno a penna acquerellato sulla seconda guerra di Villmergen, realizzato da un artista sconosciuto, 1730 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Veduta da est del ponte sulla Reuss presso Sins (AG). Disegno a penna acquerellato sulla seconda guerra di Villmergen, realizzato da un artista sconosciuto, 1730 ca. (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

La posizione geografica del cant. Z., situato tra le città di Zurigo e Lucerna, fu determinante. Le strette relazioni economiche con Zurigo, attestate da pesi e misure simili e dal servizio postale, risentirono solo in misura limitata della divisione confessionale. La strada che da Horgen sul lago di Zurigo conduceva al lago di Z. (passando dall'Hirzel e dal ponte sulla Sihl) e quella da Zurigo a Lucerna (via Knonau e Hünenberg) risalgono al ME. Grazie alla favorevole posizione viaria e alla navigazione sul lago di Z., il territorio cant. costituiva la seconda porta d'accesso dall'Altopiano verso la Svizzera centrale dopo Lucerna. Malgrado le resistenze lucernesi, nel 1640 Z. promosse la costruzione di un ponte sulla Reuss nei pressi di Sins (AG), che sostituì il precedente traghetto e rinsaldò ulteriormente i legami tra i Freie Ämter e lo spazio economico zughese. La città di Z. si affermò come centro di mercato di importanza regionale, la cui influenza si estendeva fino a Svitto, ai territori zurighesi limitrofi e, oltre la Reuss, fino ai baliaggi comuni argoviesi. Alla base di questa evoluzione vi furono il mercato settimanale, diversi mercati annuali e la fiera nel tardo autunno, ma anche infrastrutture cittadine quali l'emporio per il commercio di derrate agricole, la pesa pubblica per il commercio di burro e formaggio e la sosta sulle rive del lago, importante piazza di trasbordo per i traffici di transito. Nella sua area di influenza, la città cercò di centralizzare rigorosamente i flussi commerciali: vietò il commercio ambulante e impose ai sudditi sotto giuramento di vendere le loro eccedenze sul mercato pubblico di Z. Probabilmente anche gli ab. dell'Äusseres Amt si rifornivano al mercato cittadino; resta però ancora poco indagato in che misura fossero anche venditori. Rispetto al capoluogo che seguì un orientamento più dirigistico, in generale l'Äusseres Amt sembra aver perseguito una politica economica e di approvvigionamento più permissiva, tollerando per esempio i venditori ambulanti.

Il mercato contribuì alla nascita di un ampio ventaglio di attività artigianali e commerciali. Le corporazioni più antiche risalgono al periodo attorno al 1400. Un numero particolarmente elevato di artisti-artigiani, tra cui orafi, pittori, pittori su vetro, orologiai e stampatori, acquisirono una rilevanza sovraregionale. La fam. di costruttori di organi Bossard, che eseguì commesse anche in Germania meridionale e nella città rif. di Berna, aveva il proprio domicilio a Baar. Ciò dimostra che le attività artigianali, benché concentrate nel capoluogo, erano diffuse anche nei com. rurali e nei territori soggetti alla città di Z. Ne era una prova anche il principio, ripetutamente ribadito, che i cittadini di Z. potevano avvalersi anche di artigiani forestieri, nonostante la presenza delle corporazioni urbane.

La pesca, importante spec. per la città, e lo sfruttamento dei boschi soddisfacevano principalmente la domanda locale; il legname veniva importato anche da Svitto. Mulini, impianti per la macinazione e la follatura, battitoi e segherie erano diffusi in tutto il territorio cant. Le attività artigianali si concentrarono soprattutto lungo la Lorze, ad esempio a Baar sulle rive del Mühlebach (canale artificiale della Lorze realizzato probabilmente nel XIII sec.), a Z. e a Cham. Cartiere sorsero a Baar e Cham, fabbriche di laterizi a Z. e Baar. Nel 1635 a Cham fu promosso da commercianti sangallesi rif. un primo maglio, dotato del monopolio per la fabbricazione di falci, ma che fallì poco dopo; nel 1690 nella stessa località ne venne fondato uno per la lavorazione del rame. Il lavoro a domicilio, diffuso nella zona montana e a Baar (trasformazione della lana nel XVII sec., filatura di cotone e seta nel XVIII sec.), si svolgeva su incarico di mercanti-imprenditori rif. zurighesi. Solo nel 1756 venne fondata la prima ditta locale, l'impresa per il commercio della seta Kolin. A causa della sua totale dipendenza dall'estero, il redditizio commercio del sale era soggetto a influenze politiche.

Parte superiore di una vetrata appartenuta ai coniugi Jakob Schumacher e Agatha Harb di Baar, realizzata attorno al 1597 da un pittore su vetro zughese sconosciuto (Collezione privata; fotografia Vitrocentre Romont, Yves Eigenmann).
Parte superiore di una vetrata appartenuta ai coniugi Jakob Schumacher e Agatha Harb di Baar, realizzata attorno al 1597 da un pittore su vetro zughese sconosciuto (Collezione privata; fotografia Vitrocentre Romont, Yves Eigenmann). […]

All'interno del territorio cant. coesistevano diverse forme di sfruttamento agricolo: nelle aree montane predominavano l'allevamento, dal XV sec. sempre più orientato all'esportazione, e la produzione lattiera, sul fondovalle e nella regione dell'Ennetsee (sponda occidentale del lago di Z.) si praticavano spec. la campicoltura, la frutticoltura e un po' di viticoltura. Il cant. ebbe un ruolo in parte rilevante nel transito autunnale di bovini, poi venduti sui mercati ticinesi e dell'Italia settentrionale, attraverso il passo del San Gottardo. Il numero crescente di caseifici nel XVIII sec. testimonia l'importanza della produzione di burro e latte. Dalle descrizioni dei viaggiatori del XVIII sec., la frutticoltura aveva un ruolo di rilievo attorno al lago di Z. e spec. nella piana di Baar. Malgrado le autorità lottassero contro la produzione di acquavite, verso il 1800 le 260 economie domestiche di Cham e Hünenberg disponevano di 160 torchi e ca. 300 alambicchi. La campicoltura ristagnò, in quanto poco produttiva e condizionata dal rigido mantenimento di tributi e diritti di decima. Nei com. di pianura, sembra che il sistema di sfruttamento del suolo usuale sia stato quello dell'avvicendamento triennale delle colture. La politica restrittiva della città di Z., che mirava a garantire gli approvvigionamenti di cereali, rallentò i territori soggetti nel loro passaggio alla praticoltura e all'economia lattiera. Le prime spartizioni e trasformazioni di beni comuni in proprietà private risalgono alla seconda metà del XVIII sec.; nello stesso periodo aumentò la coltivazione di patate.

Tallero di Zugo (diritto) del 1564, coniato dal maestro monetiere Oswald Vogt sulla base di un disegno del medaglista zurighese Jakob Stampfer (Museum Burg Zug).
Tallero di Zugo (diritto) del 1564, coniato dal maestro monetiere Oswald Vogt sulla base di un disegno del medaglista zurighese Jakob Stampfer (Museum Burg Zug).
Tallero di Zugo (rovescio) del 1564, coniato dal maestro monetiere Oswald Vogt sulla base di un disegno del medaglista zurighese Jakob Stampfer (Museum Burg Zug).
Tallero di Zugo (rovescio) del 1564, coniato dal maestro monetiere Oswald Vogt sulla base di un disegno del medaglista zurighese Jakob Stampfer (Museum Burg Zug). […]

Sull'importanza economica del servizio mercenario per il cant. Z. non esistono studi approfonditi. L'attività degli imprenditori militari, che richiedeva grossi capitali e una solida organizzazione, e l'attribuzione delle cariche di comando erano controllate dall'élite politica (spec. fam. della città di Z. e alcune dell'Äusseres Amt). Mancano inoltre ricerche sul mercato monetario e dei capitali locali e sul livello generale di indebitamento. Come altrove, tra i creditori figuravano privati nonché istituzioni pubbliche ed ecclesiastiche. Degna di nota è la progressiva chiusura delle attività finanziarie: nel 1719 l'accensione di nuove ipoteche venne ristretta al piccolo mercato locale. Solo sporadicamente il cant. Z. fece uso della regalia delle monete; le coniazioni locali raggiunsero la loro massima intensità tra il 1564 e il 1624. Kaspar Weissenbach, maestro monetiere al più tardi dal 1609, si arricchì grazie alla sua attività.

Società

Piastrella di una stufa raffigurante una scena di amor cortese, rinvenuta tra le rovine della fortezza di Wildenburg nella gola della Lorze, seconda metà del XIV secolo (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger).
Piastrella di una stufa raffigurante una scena di amor cortese, rinvenuta tra le rovine della fortezza di Wildenburg nella gola della Lorze, seconda metà del XIV secolo (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger). […]

Data l'esiguità delle fonti, le poche informazioni disponibili sulla società dei sec. centrali del ME si limitano ai ranghi superiori e risultano sommarie. Nel XII-XIII sec., facevano parte della ristretta élite locale da un lato poche fam. di nobili e cavalieri (tra cui i baroni von Notikon e i signori von Buonas, von Hünenberg e von Hertenstein), e dall'altro gli alti dignitari delle signorie fondiarie conventuali e nobiliari. I conti von Kyburg e d'Asburgo (più tardi duchi d'Austria) non riuscirono a creare una rete di vassalli residenti in loco, come dimostrano i diversi luoghi di provenienza degli Ammänner asburgici del XIII-XIV sec. Anche la posizione di peso assunta dai signori von Hünenberg nella regione non è imputabile al loro ruolo di ministeriali, bensì all'abilità con cui diedero vita a strutture signorili autonome.

L'alta nobiltà, peraltro di scarsa rilevanza, era scomparsa attorno al 1300, quella ministeriale verso il 1400. I loro rappresentanti si fusero con l'élite contadina locale o si trasferirono in città più o meno vicine. I diritti signorili, spesso ceduti in pegno, vennero acquisiti dalle collettività o da esponenti dei ceti dirigenti urbani e rurali. Questi gruppi si distinguevano per la loro forza economica ma anche per la vicinanza al potere. Il mutamento degli equilibri politici e la nascita dei com. portarono all'equiparazione giur. degli ab. della valle di Ägeri, di Menzingen, Neuheim e Baar con i cittadini di Z. Tutti gli uomini di queste comunità potevano assumere incarichi di governo. La cittadinanza com. non coincideva con il diritto allo sfruttamento dei beni comuni. A seconda della struttura insediativa, nei villaggi si contavano nessuna (come a Menzingen), una o più comunità di sfruttamento, spesso scaturite dalle antiche curtes signorili: nel baliaggio di Cham ne esistevano ad esempio otto, a Baar cinque e ad Ägeri due. Accanto alle comunità parrocchiali, esse assunsero un ruolo importante nel processo di formazione com.

I sudditi dei baliaggi cittadini erano esclusi dal governo, ma detenevano la cittadinanza nei loro com. di domicilio. I dimoranti (Beisassen o Hintersassen) del capoluogo beneficiavano ad esempio del diritto di voto nelle questioni attinenti alla parrocchia; nel 1688 questa categoria contava 74 uomini, vale a dire ca. un decimo dei cittadini a pieno titolo. I dimoranti nell'Äusseres Amt disponevano di diritti molto più limitati. A Baar, nel 1689 dovettero espressamente acconsentire a lasciare immediatamente il territorio com. se ciò veniva loro ordinato. Nella valle di Ägeri, nel corso del XVIII sec. furono più volte espulsi. I forestieri tollerati come forza lavoro o in quanto coniugi di residenti risultavano completamente privi di diritti di domicilio e potevano essere cacciati in ogni momento alla stregna di girovaghi e mendicanti. All'interno di questa scala gerarchica, le donne sposate acquisivano lo status sociale del marito.

La perdita del diritto di cittadinanza e la conseguente caduta nella condizione di senza patria costituivano una minaccia per la sopravvivenza. A tutti i livelli, l'accesso alla cittadinanza e allo sfruttamento dei beni comuni venne sempre più limitato, spec. nella città di Z. e nei com. dell'Äusseres Amt già nel XVI sec. I timori legati alla povertà condizionavano anche i matrimoni. Per sposarsi con un membro della comunità locale, le donne forestiere dovevano portare in dote un patrimonio minimo comprovato; per esempio, nel 1726, nella città di Z. esso ammontava a 400 fiorini, persino se la moglie era originaria di un com. dell'Äusseres Amt.

Non esistono dati quantitativi sulla povertà e la ricchezza e quindi sulla stratificazione sociale nelle piccole comunità locali. Considerando proprio il numero ridotto di ab., il divario tra indigenti assoluti e l'élite più facoltosa con patrimoni di diverse decine di migliaia di fiorini era molto marcato. La tendenza generale all'aristocratizzazione segnò anche a Z. lo stile di vita del ceto dirigente, sebbene non si formò un patriziato separato dal resto della società.

Rilevamenti coevi sulle scorte nei territori soggetti alla città di Z. mostrano che durante la carestia del 1770-71 ca. la metà della pop. rientrava tra le classi popolari povere. In questo contesto si inserisce la ripetuta proclamazione del cosiddetto mandato sulla frutta, che vietava qualsiasi furto per consumo personale all'interno di frutteti, vigneti e orti e consentiva ai proprietari di farsi giustizia da sé senza incorrere in alcuna sanzione. I poveri, se non dediti all'accattonaggio, necessitavano di sostegno, che ricevevano sotto forma di elemosine (elargite ad esempio in occasione di messe di suffragio e di grandi feste religiose), tramite l'assegnazione di generi alimentari e piccole somme di denaro da parte delle autorità e spec. da istituzioni caritatevoli. Gli aventi diritti all'assistenza riconosciuti dalle autorità dovevano ritirare personalmente la loro razione settimanale di pane in chiesa. Come i falliti e i prebendari negli ospedali, gli indigenti erano esclusi dalla vita politica e dai diritti d'uso.

La coesione sociale era rafforzata da organismi associativi quali le corporazioni professionali, le confraternite religiose, le vicinanze e, non da ultimo, le soc. di tiro, che disponevano di proprie sedi e che univano agonismo, preparazione militare e sociabilità. Nella cura dei malati sussisteva un notevole divario tra la città e la campagna. In entrambe le realtà operavano cerusici e levatrici e le conoscenze di medicina popolare erano ampie, ma solo Z. disponeva di un collegio acc. di medici, di un lazzaretto per i lebbrosi e di un ospedale. Quest'ultimo assolveva anche compiti assistenziali e ospitava prebendari in cambio di denaro. Nel XVIII sec. la città di Z. fece formare le proprie levatrici a Zurigo.

Vita ecclesiastica e religiosa, istruzione e cultura

Ciondolo in osso a forma di croce risalente al XVII o XVIII secolo, rinvenuto nel cimitero di Walchwil (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger).
Ciondolo in osso a forma di croce risalente al XVII o XVIII secolo, rinvenuto nel cimitero di Walchwil (Amt für Denkmalpflege und Archäologie Zug; fotografia Res Eichenberger). […]

Sul piano ecclesiastico, fino al 1815 il cant. Z. fece parte dell'arcidiaconato di Argovia nella diocesi di Costanza (più tardi "quarto" sviz.). Il decanato, che incorporava tutte le parrocchie zughesi tranne Risch, in origine si estendeva sul versante argoviese fino a Bremgarten, e su quello zurighese fino all'Uetliberg. In seguito alla suddivisione del decanato di Cham-Bremgarten (1721-22), sorto dopo la Riforma, le parrocchie del cant. formarono un capitolo rurale autonomo. Durante la prima fase di fondazione di comunità parrocchiali verso il 1200, sorsero le quattro grandi parrocchie di Z., Ägeri, Baar e Cham, così come quella di Risch e quelle piccole di Neuheim e Niederwil. Menzingen e Steinhausen si separarono da Baar nel 1479 risp. nel 1611, Unterägeri da Ägeri nel 1714. Walchwil, che faceva capo a Z., ottenne il diritto di battesimo e sepoltura nel 1497, ma divenne ufficialmente una parrocchia autonoma solo nel 1804. Già nel 1514 Niederwil venne incorporato nella parrocchia di Cham. Nel XIII sec. fu istituita l'abbazia femminile cistercense di Frauenthal nei pressi di Cham. Nel XIV sec. sorsero diverse comunità di beghine e begardi, tra cui quella presso la chiesa di S. Michele a Z., dove i begardi scomparvero nel XV sec. e le beghine alla fine del XV sec. adottarono la regola delle terziarie francescane.

S. Anna Metterza e S. Osvaldo. Tempera su tela e legno realizzata nel 1492 da un maestro olandese o di scuola olandese (Museum Burg Zug, deposito del comune parrocchiale cattolico di Zugo).
S. Anna Metterza e S. Osvaldo. Tempera su tela e legno realizzata nel 1492 da un maestro olandese o di scuola olandese (Museum Burg Zug, deposito del comune parrocchiale cattolico di Zugo). […]

Tra gli ecclesiastici secolari e regolari di epoca più remota spicca la figura di Johannes Eberhard, parroco della città di Z. e magister. Attorno al 1520, all'interno del clero zughese un piccolo gruppo di umanisti si avvicinò alla Riforma e intrattenne contatti con Ulrich Zwingli. Nel 1526 il capoluogo e i tre com. dell'Äusseres Amt decisero di mantenere la vecchia fede e di non isolarsi dalla Svizzera centrale catt. Dopo la seconda guerra di Kappel (1531), Z. divenne definitivamente una terra di frontiera del cattolicesimo. I cinque cant. catt. della Svizzera centrale approvarono espressamente le misure riformatrici del Concilio di Trento (1563). Parallelamente al rinnovamento del clero, dei conventi, della predicazione, della liturgia e dell'amministrazione dei sacramenti, il governo e l'amministrazione della Chiesa furono soggetti a un maggiore controllo. Poiché col tempo Z. aveva acquisito diritti nell'ambito dell'attribuzione di prebende, della gestione di beni ecclesiastici e della giurisdizione sul clero, i conflitti furono inevitabili. Dopo Lucerna (1605), all'inizio degli anni 1670-80 anche Z. ottenne un commissario vescovile, che si occupava di una parte delle cause ecclesiastiche in loco anziché nella lontana Costanza. L'ordine riformatore dei cappuccini si stabilì a Z. nel 1595. Su pressione delle autorità laiche ed ecclesiastiche, verso il 1600 le terziarie francescane di S. Michele a Z. vennero sottratte all'influenza dei francescani di Lucerna e trasformate in cappuccine (1611-12). L'abbazia femminile cistercense di Frauenthal, chiusa nel 1528 e ripristinata nel 1552 su iniziativa del Consiglio della città di Z., conobbe una nuova fioritura nel XVII sec., dopo che l'accordo di Jonen (1602) aveva ridimensionato l'influenza del capoluogo. Uno dei mutamenti più palesi che investirono il clero secolare fu l'imposizione del celibato, più rapida nella città di Z. che nell'Äusseres Amt, ma comunque significativamente più lenta rispetto a Lucerna. Verso il 1580 era ancora prassi comune che i preti vivessero apertamente in concubinato e avessero figli propri.

Le pratiche devozionali catt. caratterizzarono lo spazio pubblico con maestose chiese, cappelle, edicole e crocifissi. Grazie a donazioni pubbliche e private, le chiese divennero custodi di grandi ricchezze. Nelle campagne, la fede veniva propagata tramite pellegrinaggi (quello annuale all'abbazia di Einsiedeln è menz. già nel 1426) e processioni. A Z., la sfarzosa processione del Corpus Domini, accompagnata da colpi di cannone, con ostensori e figure di santi, si svolgeva in parte sul lago. La festa del santo patrono cittadino, S. Osvaldo (5 agosto), costituiva la principale solennità della città e veniva celebrata con spari di saluto, una processione, quattro messe, una predica solenne, la distribuzione gratuita di pappa di miglio e di elemosine a poveri e mendicanti forestieri. La magnificenza dell'evento era tale da attirare anche numerose persone da fuori cant. Soprattutto in prossimità del confine confessionale con Zurigo, il culto delle reliquie, con la traslazione solenne delle spoglie di santi provenienti dalle catacombe romane, conobbe una nuova fioritura. Nel cant. Z., la caccia alle streghe si protrasse più a lungo che nel resto della Svizzera centrale; l'ultimo processo, tenutosi nel 1737-38, costò la vita a otto donne.

L'insegnamento era prevalentemente affidato a ecclesiastici. Nel XVIII sec. ovunque, anche nelle piccole frazioni, esistevano scuole elementari, di qualità però molto dissimile. Oltre a diverse scuole lat., a Z. (XVII sec.) e a Baar (XVIII sec.) sorsero piccoli ginnasi grazie alla fondazione di benefici. Ulteriori opportunità di formazione erano offerte dal collegio dei gesuiti di Lucerna, dal collegio Elvetico di Milano, dove in seguito alla Riforma catt. esistevano posti riservati per studenti della Svizzera centrale, da scuole e Univ. estere e dal servizio mercenario (per gli ufficiali). Anche i garzoni itineranti acquisirono una certa esperienza e cultura durante i loro soggiorni fuori cant.

Nella seconda metà del XVIII sec., il tenente colonnello Franz Fidel Landtwing realizzò mappe di eccellente qualità di ampie parti del cant. Z. La fondazione di una biblioteca pubblica cittadina su iniziativa del parroco di Z. (1758) fallì per mancanza di interesse. La biblioteca della fam. Zurlauben, venduta al convento di Sankt Blasien, fu confiscata dal governo dell'Elvetica (1799), poi trasferita ad Aarau. Musica e teatro erano prerogativa degli ambienti ecclesiastici, anche se Johann Caspar Weissenbach di Z., il più importante poeta e drammaturgo barocco della Svizzera catt., non apparteneva al clero. Karl Kaspar Kolin e Beat Fidel Zurlauben, entrambi ultimi discendenti delle loro fam., furono illuministi e membri della Soc. elvetica. Zurlauben era uno storico e Kolin pubblicò nel 1786 il primo Zuger Neujahrsblatt, con cui cercò di avvicinare la gioventù zughese alle vicende dei loro antenati.

Lo Stato nel XIX e XX secolo

Storia politica e costituzionale

L'invasione franc. e la Rivoluzione elvetica posero fine all'ancien régime. L'11.2.1798, la città di Z. fu costretta a concedere l'indipendenza ai suoi baliaggi. Una tumultuosa Landsgemeinde, svoltasi il 17 aprile, aggregò i Freie Ämter superiori al cant. su richiesta di questi ultimi, ma respinse la nuova Costituzione elvetica, che tra l'altro prevedeva l'incorporazione dei Freie Ämter inferiori e della contea di Baden. La resistenza contro i Francesi subì un tracollo dopo la battaglia di Hägglingen del 26 aprile; tre giorni dopo il capoluogo capitolò senza combattere. In seguito l'intero cant. fu occupato e saccheggiato dalle truppe franc. Il 2 maggio, Z. fu assegnato, insieme alla Svizzera primitiva, al neocostituito cant. Waldstätten, di cui formava un distr. La città di Z. ne divenne il capoluogo per essere rimasta fedele all'Elvetica in occasione della cosiddetta guerra delle camicie dei pastori (Hirthemmlikrieg, aprile 1799), una rivolta che coinvolse i distr. di Uri e Svitto così come i territori montani zughesi. La Costituzione del 1801, elaborata dopo lo scioglimento del cant. Waldstätten, e quella del 1802 non entrarono mai in vigore. Nell'autunno del 1802 il cant. Z. si unì nuovamente all'insurrezione antielvetica.

La Costituzione della Mediazione, molto concisa, integrata dalle disposizioni sull'organizzazione cant. dell'11.4.1803, ristabilì in gran parte le istituzioni prerivoluzionarie. Alla Landsgemeinde venne concessa per la prima volta la facoltà di legiferare. In seguito all'equiparazione dei com. di Cham, Hünenberg, Steinhausen, Risch e Walchwil, il Consiglio della città e del baliaggio di Z. (dal 1814 Consiglio cant.), che disponeva nuovamente di poteri esecutivi, giudiziari e legislativi, passò a 54 membri. Dopo l'abolizione della Costituzione della Mediazione (1813), Z. aderì allo schieramento restauratore; l'uguaglianza degli ex baliaggi non fu tuttavia messa in discussione. La Costituzione cant. del 1814 riprese sostanzialmente l'ordinamento della Mediazione. Introdusse ex novo un parlamento, il cosiddetto triplo Consiglio, composto dai membri del Consiglio cant., ognuno dei quali era affiancato da due persone pure elette dai com.; ciò equivaleva a un cittadino avente diritto di voto su 25.

Caricatura dell'attività missionaria dei gesuiti. Litografia di Kaspar Schell, 1842 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Caricatura dell'attività missionaria dei gesuiti. Litografia di Kaspar Schell, 1842 (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Nella prima metà del XIX sec., il rapporto tra il cant. e i com., dotati di una forte autonomia, e il rafforzamento della coesione tra la città, l'Äusseres Amt e gli ex baliaggi figuravano tra le principali questioni politiche. Questi problemi furono affrontati dalle leggi sul domicilio (1805) e sulla cittadinanza (1813). Con la polizia cant. (1804) e l'assicurazione immobiliare (1813) sorsero due istituzioni attive su tutto il territorio cant. Tuttavia, il cosiddetto Geldhandel (1821-23), un conflitto sulla ripartizione delle indennità che i nuovi cant. dovevano a quelli preesistenti per la perdita dei diritti signorili, secondo una decisione del congresso di Vienna (1814-15), fece emergere tensioni tra vecchi e nuovi com. Per un breve periodo Menzingen uscì persino dal cant. La modernizzazione, benché esitante, proseguì negli anni 1830-40 e nonostante l'adesione di Z. al gruppo dei cant. conservatori. I liberali ottennero una posizione di rilievo nella città di Z. e a Unterägeri, il primo com. industrializzato del cant., ma rimasero in minoranza rispetto ai conservatori, predominanti nei com. rurali. Nel 1845 Z. aderì al Sonderbund, assumendo però una posizione difensiva; nella successiva guerra capitolò senza combattere il 22.11.1847. Il 5 dicembre un'assemblea popolare liberale rovesciò il governo conservatore. La nuova Costituzione del 16.1.1848 accolse numerose istanze liberali. La Landsgemeinde e la suddivisione del cant. in due distr. (Inneres Amt e Äusseres Amt) furono abolite senza grandi discussioni; inoltre Neuheim si separò da Menzingen diventando un com. autonomo. Il Gran Consiglio (Grossrat, dal 1873 Kantonsrat), di 67 membri, eleggeva tra le sue file gli 11 Consiglieri di Stato. A Z., Oberägeri, Unterägeri, Hünenberg e Walchwil, le corporazioni com. vennero separate dai com. politici e rese indipendenti.

Dopo la loro vittoria elettorale nel 1848, i liberali promossero un programma di riforme, modernizzando i poteri dello Stato e le finanze ed emanando nel 1849 la prima legge scolastica cant. Ma già nel 1850 i conservatori tornarono al potere, guidati da Franz Joseph Hegglin, uno dei capi del Sonderbund. Essi revisionarono le leggi promulgate dai liberali e nel 1851 imposero una legge sui com. che confermò la forte autonomia di questi ultimi e calpestò i diritti dei domiciliati privi della cittadinanza com. I rapporti con lo Stato fed. furono tesi, come emerse anche nel 1852 in occasione dei festeggiamenti per i 500 anni dell'entrata nella Conf. Le feste fed. degli ufficiali (1868) e di tiro (1869) tenutesi a Z. contribuirono a migliorare le relazioni.

Solo il declino dell'"Hegglianismo", l'ascesa di una generazione più giovane di conservatori moderati e la ripresa dei liberali alla fine degli anni 1850-60 crearono i presupposti per un avvicinamento tra i due partiti e consentirono, nel 1861, l'attuazione di grandi progetti come la fondazione della scuola cant. e la modernizzazione del diritto privato.

La fase di collaborazione tra le frange moderate terminò nel 1869, in seguito al divieto di una missione gesuita a Baar. Nel 1870 i conservatori ottennero la maggioranza nel governo e nel parlamento, poi mantenuta per oltre 100 anni. Sullo sfondo del Kulturkampf, delle revisioni della Costituzione fed. e di accesi scontri tra i partiti, le modifiche della Costituzione cant., necessarie spec. per quanto riguardava lo status dei domiciliati e l'ampliamento dei diritti popolari, si trascinarono per anni. Con le revisioni del 1873, 1876 e 1881 furono introdotti l'iniziativa e il referendum, l'elezione del governo (ridotto a sette membri) da parte del popolo e una nuova organizzazione com. Nel 1874 i com. politici furono così suddivisi in un com. degli ab., in cui anche i domiciliati originari di altri cant. avevano diritto di voto, un com. patriziale, attivo spec. in ambito assistenziale, e un com. parrocchiale catt. Per la pop. rif., in crescita, già nel 1863 era stato creato un com. parrocchiale comprendente l'intero territorio cant. La perdita di influenza dell'ala ultramontana dei conservatori consentì nel 1894 una revisione costituzionale pressoché incontestata, che introdusse il sistema proporzionale per l'elezione del Gran Consiglio, degli esecutivi e dei tribunali. Promotori di questa riforma furono i conservatori, che anche con il nuovo sistema mantennero la maggioranza. Dai primi anni 1990-2000 spec. i partiti di centro auspicarono il ritorno al sistema maggioritario. A lungo dibattuto, è stato reintrodotto nel 2001 per i giudici e nel 2013 anche per gli esecutivi. La Costituzione del 31.1.1894 era ancora in vigore all'inizio del XXI sec., con poche modifiche (tra cui l'introduzione del tribunale amministrativo nel 1976 e la separazione completa dei poteri nel 1990).

Le lotte degli anni 1870-80 conferirono contorni più definiti agli schieramenti politici. In diversi com. sorsero raggruppamenti conservatori. Nel 1885 fu fondato un partito conservatore cant., dal 1910 denominato partito conservatore popolare e operaio e dal 1923 comprendente anche un gruppo cristiano-sociale. La Soc. del mercoledì, nata nel 1837 nella città di Z., fu tra le prime org. liberali. Nel 1870 venne costituita un'ass. liberale cant.; nel 1873, con la creazione dell'Ass. patriottica sviz., sorsero diverse sezioni com. Nel 1894 i liberali zughesi aderirono al PRD, la neocostituita org. mantello dei partiti radicali cant. Il partito socialista (PS) ebbe origine dalle Soc. del Grütli, attestate a Z. dal 1858 e promotrici nel 1889 di una loro federazione cant., la quale dal 1894 si presentò come partito dei lavoratori e nel 1902 divenne una sezione cant. del PS sviz.

L'introduzione del sistema proporzionale (1894) placò i conflitti tra partiti. Migliorò la base elettorale di PRD e PS, radicati nei com. industrializzati, ma fino agli anni 1970-80 non mise praticamente mai in pericolo il predominio dei conservatori. Questi annoverarono cinque (dal 1886), poi quattro (dal 1900) dei sette Consiglieri di Stato ed entrambi i Consiglieri agli Stati (fino al 1970). Il PRD contò due (dal 1886), poi tre (dal 1900) Consiglieri di Stato. Nel 1918 il PS conquistò il terzo seggio radicale, ma dovette accontentarsi a lungo del Dip. della pesca e della selvicoltura, di scarsa importanza. Gli equilibri politici, con un partito dominante, uno medio e uno piccolo, si mantennero tali fino a metà del XX sec. Il frontismo nel 1934 attecchì solo minimamente e rimase un fenomeno effimero. Nel 1951 l'AdI guadagnò un primo seggio in Gran Consiglio. Solo nel 1982 il partito conservatore (nel frattempo ridenominato PPD) perse la maggioranza assoluta nell'esecutivo e in parlamento. Negli anni 1980-90, in diversi com. si formarono gruppi ecologisti e di sinistra, che nel 1999 sorpassarono il PS. Negli anni 1990-2000 iniziò l'ascesa dell'UDC, che conquistò un primo (1999) e poi un secondo seggio (2010) in governo. Di conseguenza, all'inizio del XXI sec. l'UDC, i due partiti borghesi di centro PPD e PRD e la sinistra (PS e Alternativa verde) formavano quattro blocchi di forza più o meno equivalente. Dopo che nel 2010, su querela della sinistra, il Tribunale fed. giudicò anticostituzionale il meccanismo di attribuzione dei seggi nelle elezioni cant., nel 2013 fu introdotto il doppio sistema proporzionale, più vantaggioso per i piccoli partiti.

Tra gli ex cant. del Sonderbund, Z. era quello più industrializzato e con la più consistente minoranza non catt. Ciononostante rimase una roccaforte catt. conservatrice fino a dopo la metà del XX sec., e anche in seguito mantenne strette relazioni istituzionali con la Svizzera centrale, ad esempio attraverso la conferenza dei rispettivi governi cant. I rapporti con Zurigo, polo economico di grande importanza, divennero però sempre più importanti, come dimostra tra l'altro l'adesione del cant. e di tutti i com. all'Ass. area metropolitana di Zurigo (2009). A livello fed., nella seconda metà del XX sec. il cant. abbandonò il suo profilo marcatamente conservatore e si posizionò al centro; i risultati nelle votazioni coincisero spesso con la media nazionale. Nel XX sec., con Philipp Etter (catt. conservatore) e Hans Hürlimann (PPD), annoverò due Consiglieri fed.

Seggi del canton Zugo all'Assemblea federale 1919-2015

 19191939195919671971197919831991199519992003200720112015
Consiglio degli Stati
PPD22221111111111
PRD    1111111111
Consiglio nazionale
PPD 1111111111111
PRD1111111111  11
SP        1     
Alternativa verde/Verdi          11  
UDC         11111
Totale12222222333333
Seggi del canton Zugo all'Assemblea federale 1919-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica

Composizione del Consiglio di Stato del canton Zugo 1919-2015

 19191927193919591979198319871991199519992003200720112015
PPD44444333322222
PRD22222332222222
SP11111111111   
Alternativa verde/Verdi       1111211
UDC         11122
Totale77777777777777
Composizione del Consiglio di Stato del canton Zugo 1919-2015 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica; Cancelleria di Stato

Composizione del Gran Consiglio del canton Zugo 1918-2014

 19181938195019741978198219861990199419982002200620102014
PPD4344444443403836332725232322
PRD2225222423292925282720202018
SP7911710101012999887
AdI  131         
Alternativa verde/Verdi      243351289
UDC        3918171919
Verdi liberali            24
Altri   23113453  1
Totale7278788080808080808080808080
Composizione del Gran Consiglio del canton Zugo 1918-2014 -  Historische Statistik der Schweiz; Ufficio federale di statistica; Cancelleria cantonale

Attività dello Stato e amministrazione cantonale

I progetti di riforma dell'Elvetica, benché attuati solo in minima parte durante il nuovo regime, vennero ripresi in seguito. L'amministrazione pubblica dopo il 1803, di cui facevano parte il landscriba, il Grossweibel e alcuni funzionari, ricalcava quella dell'ancien régime, ma la concezione dello Stato era mutata. La gestione degli affari correnti spettava alla commissione amministrativa, antesignana del Consiglio di Stato. Il Consiglio dell'educazione promosse l'istruzione elementare, il Consiglio della sanità iniziò a occuparsi della salute pubblica (regolamento sulla polizia sanitaria del 1803) e il Consiglio di guerra riformò l'esercito dopo la disfatta del 1798 (organizzazione militare del 1808). Tuttavia, la mancanza di denaro ostacolò l'ampliamento delle attività dello Stato, che traeva i suoi introiti spec. dalla vendita del sale e dai dazi. Il fabbisogno aggiuntivo era coperto di volta in volta dai com. Il tentativo di consolidare il flusso di entrate grazie a una legge tributaria fallì per le proteste dei cittadini (Jägerhandel, 1819-20). Solo la nascita dello Stato fed. e la Costituzione cant. del 1848 accelerarono il processo di modernizzazione. Il nuovo palazzo del governo a Z., una costruzione rappresentativa fortemente osteggiata dai com. rurali e ultimata nel 1873, rafforzò la visibilità delle autorità cant., in precedenza ospitate all'interno di edifici com.

Pianoterra del palazzo governativo di Zugo, inaugurato nel 1873. Piano d'esecuzione realizzato nel 1868 da Johann Kaspar Wolff (Staatsarchiv Zug; fotografia Alois Ottiger).
Pianoterra del palazzo governativo di Zugo, inaugurato nel 1873. Piano d'esecuzione realizzato nel 1868 da Johann Kaspar Wolff (Staatsarchiv Zug; fotografia Alois Ottiger). […]
Vista esterna del palazzo governativo di Zugo (Staatsarchiv Zug; fotografia Alois Ottiger).
Vista esterna del palazzo governativo di Zugo (Staatsarchiv Zug; fotografia Alois Ottiger).

In Consiglio di Stato il sistema dipartimentale subentrò nel 1887 a quello basato sulle commissioni. Il dibattito sulla professionalizzazione dei mandati di governo svolti a titolo accessorio, particolarmente delicato anche a causa degli intrecci con il mondo economico, iniziò negli anni 1960-70 e sfociò nell'introduzione della cosiddetta carica principale (Hauptamt, 1991) e poi di quella a tempo pieno (Vollamt, 2009). Nel 1850 l'amministrazione cant. contava quattro funzionari della cancelleria, un usciere cant., dei messi cant. e sette gendarmi. Numerosi compiti quali la riscossione delle imposte erano affidati a commissioni che operavano a titolo accessorio. I dipendenti dell'amministrazione pubblica erano ca. 25 nel 1900 (inclusi 13 poliziotti) e ca. 120 (inclusi 25 poliziotti, senza il personale scolastico) nel 1950. Nel 2000, in seguito alla crescita demografica, all'ampliamento dei compiti dello Stato e alla loro professionalizzazione l'organico era salito a oltre 900 posti di lavoro. Lo statuto di funzionario fu abolito nel 1994. L'attentato del 27.9.2001, nel corso del quale un uomo, in segno di vendetta per un presunto abuso delle autorità, penetrò nella sala del Gran Consiglio e uccise 11 deputate e deputati e tre Consiglieri di Stato prima di suicidarsi, costituì uno shock per il cant.

Fino alla prima guerra mondiale, lo Stato fu attivo spec. negli ambiti della scuola, del diritto e dei trasporti. Dopo un primo tentativo avviato durante l'Elvetica e arenatosi nel 1814, nel 1848 il cant. pose definitivamente le scuole sotto la sua supervisione. Dagli anni 1850-60 si impegnò per l'allacciamento alla rete ferroviaria, realizzato solo nel 1864 dopo che cant. e com. avevano subito ingenti perdite a causa del tracollo della Ferrovia dell'Est-Ovest (1861). La costruzione stradale iniziò alla fine degli anni 1820-30 con l'ampliamento delle arterie di pianura e proseguì con le strade d'accesso alle regioni montane, importanti sul piano della politica regionale. Il Codice civile (1861-75) e quello penale (1876) sostituirono in parte statuti e consuetudini risalenti all'età moderna. Nel 1891 venne fondata la Banca cant. di Z., che assunse la forma di soc. anonima.

Fino al 1914 le principali questioni di politica sociale non vennero affrontate, ad eccezione del tentativo fallito di introdurre una legge sulle fabbriche (1864); durante la prima guerra mondiale ci si limitò a misure d'urgenza. Nel 1918 il cant. regolamentò l'assistenza sociale, ma la creazione di un'assicurazione vecchiaia e superstiti fu respinta dal popolo. L'assicurazione contro la disoccupazione (1927) e la Cassa di soccorso ai contadini (1933) si rivelarono insufficienti di fronte alla crisi economica mondiale. Il cant. intervenne soprattutto promuovendo lavori di emergenza di cui beneficiò il settore edilizio, mentre la manodopera industriale ricevette un sostegno limitato. Lo Stato sociale si ampliò notevolmente dopo la seconda guerra mondiale, sulla base dei provvedimenti adottati durante il conflitto; ciononostante all'inizio del XXI sec. le istituzioni private rivestivano ancora un ruolo importante. Solo nel 1965 il cant. aderì al concordato sull'assistenza nel luogo di domicilio. Le tutele sono state cantonalizzate nel 2013.

Dopo l'adozione della legge sanitaria del 1926, il cant. sovvenzionò gli ospedali gestiti dai com. patriziali e da istituzioni private; fino al rilevamento dell'ospedale cittadino di Z. nel 1981, il suo impegno rimase però sussidiario. Il dibattito sulla politica ospedaliera, improntato al contenimento dei costi, negli anni 1990-2000 portò alla riduzione da quattro (ospedale cant. e clinica del Liebfrauenhof a Z., ospedali a Baar e Cham) a due nosocomi (clinica S. Andrea a Cham, ospedale cant. ricostruito a Baar nel 2008). Il cant. iniziò a occuparsi della pianificazione del territorio solo a metà del XX sec.; la prima legge edilizia del 1897 riguardò unicamente la città di Z. Nel 1946 furono adottate misure per proteggere le rive dei laghi di Z. e Ägeri, minacciate dall'espansione degli insediamenti. Nel 1952 fallì il progetto di legge per regolamentare il settore. Con la legge del 1967, cant. e com. disposero infine di uno strumento per monitorare lo sviluppo urbanistico. Il primo piano direttore cant. risale al 1987. Le grandi opere infrastrutturali furono delegate in misura crescente ad appositi consorzi. In seguito al forte inquinamento dei laghi negli anni 1950-60 e 1960-70, l'Ass. regionale per la protezione delle acque, fondata nel 1970, costruì un canale circolare attorno al lago di Z. con un impianto per la depurazione delle acque di scarico nella regione dei laghi di Z., Küssnacht ed Ägeri. Dal 1995 il consorzio Zeba si occupa dello smaltimento dei rifiuti urbani dei com. zughesi.

Nel 1848 il cant. ottenne per la prima volta la facoltà di riscuotere imposte sul reddito e sulla sostanza. Il fabbisogno finanziario in crescita dopo la prima guerra mondiale portò alle revisioni della legge tributaria del 1921 e 1930, che favorirono le holding, le soc. di domicilio e le cosiddette soc. miste. Entrambe le revisioni e la modernizzazione del sistema fiscale del 1946 furono fortemente influenzate dagli interessi della finanza zurighese. I privilegi fiscali furono probabilmente il motivo principale della crescita esponenziale delle ditte domiciliate nel cant., iniziata improvvisamente alla fine degli anni 1950-60 e da allora proseguita senza battute d'arresto. Grazie al forte gettito delle persone giur. furono possibili nuove diminuzioni delle imposte, ciò che accrebbe ulteriormente l'attrattiva del cant. In questo modo, dopo aver occupato in precedenza una posizione intermedia, Z. assurse a cant. più ricco della Svizzera, ciò che gli valse l'etichetta di "paradiso fiscale". Dagli anni 1970-80, l'opposizione di sinistra, scandali legati a imprese, servizi su media nazionali e intern. relativi a evasori fiscali e pressioni politiche dall'estero misero continuamente in discussione questa politica tributaria, confermata però dal popolo in occasione di diverse votazioni. Cant. donatore e maggiore contribuente netto pro capite della Svizzera, nel 2004 Z. respinse la riforma della perequazione finanziaria con l'84% di voti contrari.

Società, economia e cultura nel XIX e XX secolo

Popolazione, insediamento e trasporti

Nel 1817, il cant. contava ca. 14'000 ab., di cui poco meno di un quarto viveva nei quattro principali insediamenti di Z. (ca. 1300 ab. all'interno delle mura), Baar (ca. 900) e Menzingen e Unterägeri nella zona montana (poco più di 500 ciascuno). Fino a metà del XIX sec., la crescita demografica fu inferiore alla media nazionale, in seguito perlopiù superiore. Conobbe un'accelerazione dagli anni 1830-40, in concomitanza con l'industrializzazione, e nel corso del XIX sec. la pop. raddoppiò. Attorno al 1800 quasi la metà degli ab. del cant., e nel 1900 ca. due terzi vivevano nei tre com. di pianura di Z., Baar e Cham. Questo incremento si basò sulla natalità in forte aumento dagli anni 1860-70, sulla diminuzione del tasso di mortalità (spec. tra i neonati) dagli anni 1880-90, nonché sull'immigrazione dagli altri cant. e in misura crescente anche dall'estero, sulla scia dello sviluppo industriale. Le ondate migratorie degli anni 1850-60 e 1880-90, in parte sostenute dalle autorità com., coinvolsero spec. le aree montane, e in particolare la valle di Ägeri. Tale fenomeno culminò nel 1884, con 202 partenze registrate, soprattutto verso l'America.

Sviluppo demografico del canton Zugo 1850-2000

AnnoAbitantiPercentuale di stranieriPercentuale di cattoliciPercentuale di protestantiPercentuale di persone di età superiore ai 59PeriodoCrescita complessivaaSaldo naturale relativoaSaldo migratorioa
185017 4610,6%99,3%0,7% 1850-186010,9‰9,5‰1,4‰
186019 6082,6%96,8%3,1%6,4%1860-18706,5‰3,9‰2,6‰
187020 9252,2%95,7%4,2%7,2%1870-18809,1‰5,6‰3,5‰
188022 8294,1%94,5%5,3%7,4%1880-18881,1‰5,9‰-4,8‰
188823 0293,7%93,9%6,0%8,2%1888-19007,2‰8,0‰-0,8‰
190025 0938,0%93,1%6,8%8,8%1900-191011,6‰9,6‰2,0‰
191028 15610,8%90,7%9,1%8,2%1910-192011,5‰6,4‰5,1‰
192031 5697,9%87,4%12,2%8,0%1920-19308,6‰8,1‰0,5‰
193034 3957,8%84,6%14,6%9,0%1930-19415,8‰7,8‰-2,0‰
194136 6434,6%84,7%14,8%11,2%1941-195015,9‰10,3‰5,6‰
195042 2396,0%84,0%15,5%10,9%1950-196022,0‰11,6‰10,4‰
196052 48910,9%83,2%16,2%11,8%1960-197026,2‰14,4‰11,8‰
197067 99615,8%80,7%17,4%12,7%1970-198011,0‰7,8‰3,2‰
198075 93013,7%75,3%18,9%13,7%1980-199011,9‰6,3‰5,6‰
199085 54617,0%70,8%19,1%15,1%1990-200015,9‰5,7‰10,2‰
2000100 05220,2%61,8%17,6%17,1%    

a Tasso medio di incremento annuo.

Sviluppo demografico del canton Zugo 1850-2000 -  Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali; Ufficio federale di statistica
Omnibus della marca Orion a Menzingen. Fotografia realizzata verso il 1910. Casa editrice di cartoline postali Gebrüder Künzli, Zurigo (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv).
Omnibus della marca Orion a Menzingen. Fotografia realizzata verso il 1910. Casa editrice di cartoline postali Gebrüder Künzli, Zurigo (Zentralbibliothek Zürich, Graphische Sammlung und Fotoarchiv). […]

Nel XX sec. la pop. crebbe ancora più rapidamente, fin dopo il 1950 grazie al saldo naturale positivo, in seguito spec. a causa dell'immigrazione. Tra il 1900 e il 1960 gli ab. raddoppiarono (ca. 52'500) e nel 2000 erano ormai oltre 100'000. Z. figurò così tra i cant. con il maggiore aumento demografico. L'incremento riguardò inizialmente i tre com. industriali di Z., Baar e Cham. Nella città di Z., centro di un agglomerato in divenire, nel 1960 viveva quasi il 40% della pop. cant. Successivamente la crescita coinvolse anche i com. rurali di Steinhausen, Risch e Hünenberg nella parte occidentale del cant., i cui ab. quintuplicarono (5000 ca. nel 1960, 27'000 ca. nel 2010). Fu invece meno marcata nei com. montani, sebbene nel 2010 anche il com. più piccolo di Neuheim contasse quasi 2000 persone.

Tramvie elettriche nel canton Zugo. Manifesto pubblicitario con vedute della Lorze e della città di Zugo. Litografia a colori di Ernst Emil Schlatter, 1914 (FFS Historic).
Tramvie elettriche nel canton Zugo. Manifesto pubblicitario con vedute della Lorze e della città di Zugo. Litografia a colori di Ernst Emil Schlatter, 1914 (FFS Historic). […]

Tra il 1827 e il 1870 fu realizzata una rete viaria moderna, adattata al traffico automobilistico dagli anni 1920-30. La città di Z. fu servita dalla diligenza dal 1827, dal telegrafo dal 1853. Il primo battello a vapore sul lago di Z. entrò in servizio nel 1852. Con la linea della Ferrovia del Nord-Est da Zurigo a Lucerna attraverso il distr. di Knonau ebbe inizio nel 1864 l'epoca ferroviaria, in cui l'ubicazione delle stazioni, spesso controversa, esercitò un influsso decisivo sullo sviluppo degli insediamenti (come ad esempio a Rotkreuz). Nel 1897 fu aperta la linea attraverso la valle della Sihl (Zurigo-Z.-Goldau), che garantiva il raccordo con la Ferrovia del Gottardo. Prima della Grande guerra, il miglioramento dei collegamenti con la zona montana costituì il principale progetto viario del cant., momentaneamente concluso con l'inaugurazione del ponte sulle gole della Lorze (1910) e della tramvia elettrica (1913). La costruzione dell'autostrada negli anni 1960-70 e 1970-80 comportò profondi mutamenti del paesaggio, tra cui lo spostamento del corso della Lorze; forti resistenze impedirono che il suo tracciato lambisse la sponda settentrionale e nordoccidentale del lago di Z. Nel 2009 fu aperto il collegamento autostradale A4 con Zurigo e l'aeroporto di Zurigo-Kloten attraverso il distr. di Knonau, lungamente controverso. In un primo momento, i trasporti pubblici regionali (bus dal 1904 al 1913, tramvia elettrica dal 1913 agli anni 1950-60, funicolare e tram di Z. dal 1907 al 1959) servirono solo la parte orientale del cant. (Z., Baar e le zone montane); con il passaggio ai bus nel 1953 (Zugerland Verkehrsbetriebe) furono raggiunti anche i restanti com. Dagli anni 1980-90 i mezzi pubblici conobbero un notevole ampliamento, tra l'altro con la rete ferroviaria urbana che dal 2004 funge da trasporto locale per il territorio cant. e le regioni limitrofe. Con la fondazione dell'azienda idrica di Z. nel 1878 (Wasserversorgung Zug AG, dal 1892 Wasserwerke Zug) iniziò la realizzazione delle reti di distribuzione per l'acqua (dal 1878), il gas (dal 1878), l'elettricità (dal 1891).

Economia

Fino a metà del XIX sec. Z. rimase un cant. agricolo e povero. Nelle zone montane predominavano l'allevamento e l'economia lattiera rivolti all'esportazione, nelle pianura la campicoltura e la frutticoltura (produzione di frutta secca e kirsch destinati all'esportazione). La città fungeva da centro di scambio regionale. Con il ritiro delle truppe al soldo della Francia (1830), venne meno la principale fonte di entrate del servizio mercenario. Un ruolo importante svolse la produzione a domicilio basata sul Verlagssystem, promossa spec. da mercanti-imprenditori zurighesi dal XVII sec. La filatura del cotone, diffusa in quasi tutto il cant., scomparve con la meccanizzazione all'inizio del XIX sec., così come quella della seta, temporaneamente controllata anche da mercanti-imprenditori locali. Alla fine degli anni 1820-30, imprenditori zurighesi introdussero, soprattutto nella zona montana, la tessitura della seta, che occupava oltre un ottavo della pop. attiva nel 1850 e ancora ca. 2000 persone (di cui oltre il 90% donne) all'inizio degli anni 1880-90, quasi altrettanti che nelle fabbriche (per il 43% donne). Nel 1905, poco prima del declino della tessitura della seta, l'industria a domicilio impiegava ancora il 6% dei 13'200 salariati del cant.

L'industrializzazione, affermatasi tardivamente, riguardò dapprima spec. il settore tessile e sfruttò la forza idrica della Lorze dove sorsero i primi impianti. Anche in questo caso, i capitali provenivano soprattutto da imprenditori zurighesi, in parte associatisi a partner locali come il pioniere Wolfgang Henggeler. La prima fabbrica del cant. fu la filanda di Unterägeri, fondata nel 1834, seguita da quella di Neuägeri (1846), dalla piccola tessitura di cotone Kollermühle a Z. (1850), dalla grande filanda di Baar (1854) e da una filatura e tessitura a Hagendorn nei pressi di Cham (1863). La Anglo-Swiss Condensed Milk Co, grande azienda del settore alimentare, si stabilì a Cham nel 1866. La cartiera, situata lungo il fiume più a valle, fu fondata nel 1657 e meccanizzata già verso il 1840.

La seconda fase dell'industrializzazione (costruzioni metalliche e apparecchi) si concentrò nella città di Z., dopo che l'approvvigionamento idrico a pressione e la distribuzione di energia elettrica avevano compensato la carenza di energia idraulica. Nel 1880 fu creata la Email- und Metallwarenfabrik Zug (Metallwaren Zug), nel 1896 la fabbrica di contatori elettrici Theiler & Co, il futuro gruppo elettrotecnico Landis & Gyr. Lungo la nuova linea ferroviaria verso Zurigo si insediarono mulini industriali quali la Untermühle Zug AG (1898) e la Neumühle a Baar (1905). Questa seconda fase si concluse con la fondazione della Verzinkerei Zug AG nel 1913 (dal 1981 V-Zug AG).

Tra la fine del XIX sec. e la prima guerra mondiale, il turismo ebbe una certa importanza nella città di Z. e nelle aree montane (stazioni climatiche). Nella valle di Ägeri, che dopo la fondazione delle filande nel 1834 e 1846 conobbe un ristagno sul piano industriale, dal 1881 sorsero diversi ist. per bambini e case di cura.

Lo sviluppo economico divise il cant. in due zone distinte: nel 1905, nei quattro com. di Z., Baar, Cham e Unterägeri oltre la metà della pop. attiva era impiegata nell'industria e nell'artigianato, nei restanti sette com. oltre il 50% lavorava nel settore primario. Quest'ultimo aveva subito un profondo mutamento nel XIX sec., in seguito alla suddivisione dei beni comuni, a un maggiore orientamento al mercato e al declino delle esportazioni di bestiame; la campicoltura aveva perso importanza a scapito dell'allevamento e dell'economia lattiera. A questo cambiamento strutturale, che costituì un fenomeno più generale, contribuì la fabbrica di latte condensato di Cham, che nel 1907 contava 1000 fornitori in 44 località. La sua posizione di mercato indusse i contadini a fondare cooperative lattiere, rafforzando così la tendenza, riscontrabile dalla metà del XIX sec., alla costituzione di org. agricole (Soc. di agricoltura nel 1851, prima fiera del bestiame nel 1859). Il settore terziario rimase invece debole. Nel 1905 occupava poco meno di un quarto della pop. attiva persino nella città di Z. (spec. nell'industria alberghiera e nel commercio al dettaglio).

Stagnatura di un bidone per il latte presso la Email- und Metallwarenfabrik Zug. Fotografia, 1930 ca. (Staatsarchiv Zug).
Stagnatura di un bidone per il latte presso la Email- und Metallwarenfabrik Zug. Fotografia, 1930 ca. (Staatsarchiv Zug). […]

La crisi economica mondiale all'inizio degli anni 1930-40 colpì il comparto principale, quello dell'industria delle costruzioni metalliche e dei macchinari in ragione della sua dipendenza dall'esportazione, ciò che nel 1932 causò licenziamenti di massa. La chiusura della fabbrica di latte condensato a Cham nel 1933 sottopose l'agricoltura a ulteriori pressioni. Anche senza l'apertura di nuove grandi ditte, fino a metà del XX sec. la base industriale si ampliò nei tre com. di Z., Baar e Cham, dove nel 1955 si concentravano almeno due terzi dei posti di lavoro nel secondario. Questa crescita fu favorita spec. dalla Landis & Gyr, che nella città di Z. occupava più della metà degli impiegati nel secondario. Nei decenni seguenti, l'alta congiuntura e vantaggi locali quali la bassa imposizione fiscale e la vicinanza a Zurigo mutarono sostanzialmente la struttura economica. Di conseguenza il reddito cant. crebbe molto più della media nazionale: nel 1995 era 11 volte maggiore rispetto al 1965. La liberalizzazione del traffico intern. di merci e capitali, la costituzione della CEE (1957) e il "miracolo economico ted." accelerarono l'insediamento di nuove imprese nel cant. Tra il 1955 e il 1970 il loro numero quadruplicò, raggiungendo 5554 unità, di cui 3768 erano soc. anonime, contro le 251 nel 1955. Il trend proseguì in seguito a un ritmo leggermente inferiore: nel 2010 si contavano 29'641 ditte, di cui il 58% soc. anonime. Oltre a cosiddette soc. bucalettere senza dipendenti, si trattava di aziende industriali e soprattutto di imprese del terziario, tra cui sedi principali di gruppi intern. quali Amgen International SA (biotecnologie), Transocean (estrazione di petrolio) e Infront (marketing sportivo intern.). I posti di lavoro nel cant. quadruplicarono (ca. 20'000 nel 1955, ca. 83'000 nel 2008) e, nello stesso lasso di tempo, il terziario passò da un quarto a quasi tre quarti dell'intera pop. attiva, aumentando addirittura 12 volte. Fulmineo fu in particolare lo sviluppo del commercio all'ingrosso, spec. di materie prime quali petrolio e metalli. Grazie a imprese come Marc Rich, Glencore e Xstrata, Z. divenne una delle principali piazze commerciali intern., attirando però anche l'attenzione dell'opinione pubblica intern.

I posti di lavoro nel primario diminuirono dal 17% nel 1955 al 2% nel 2008. L'industria riuscì a conservare la sua posizione restando al passo con l'evoluzione tecnologica. Nonostante la chiusura dell'ultima filatura del cant. a Baar (1993) e della cartiera di Cham (produzione di carta base, 2013), ultima rappresentante della prima fase dello sviluppo industriale, le più importanti ditte della seconda fase (Landis & Gyr e Metallwarenfabrik Zug) nel 2010 figuravano ancora tra le più grandi aziende del cant., sotto la denominazione di Siemens Building Technologies Group e V-ZUG. Dagli anni 1970-80 si aggiunsero inoltre importanti imprese dei rami farmaceutico (ad esempio Johnson & Johnson), medico tecnico (ad esempio Roche Diagnostics) ed elettronico (ad esempio Esec).

L'ulteriore trasformazione strutturale intervenuta dalla metà del XX sec. rafforzò il ruolo centrale della città di Z. e legò il cant. ancora più strettamente allo spazio economico zurighese. Il cambiamento coinvolse tutto il cant., ma spec. le aree di pianura, e appianò le vecchie differenze tra com. rurali e industriali. Aumentarono inoltre i flussi di pendolari: nel 1950 cinque persone attive su sei lavoravano nel com. di domicilio, nel 2000 erano rimaste poco più di due su sei. Il saldo pendolare fu ampiamente positivo rispetto a tutti i cant. limitrofi, tranne Zurigo.

Distribuzione dell'impiego nel canton Zugo 1860-2000a

AnnoSettore primarioSettore secondarioSettore terziariobTotale
18604 83338,0%4 69336,9%3 19025,1%12 716
1870c4 27740,9%5 13349,0%1 05610,1%10 466
1880c4 07436,9%5 38048,8%1 58314,3%11 037
18883 60332,9%5 09246,5%2 26020,6%10 955
19003 60329,7%5 91748,7%2 62721,6%12 147
19103 53927,2%6 05946,5%3 42126,3%13 019
19203 68224,2%7 35148,4%4 17127,4%15 204
19303 40820,8%8 05349,1%4 92530,1%16 386
19413 34120,1%7 63145,8%5 67434,1%16 646
19503 23516,9%9 32648,7%6 57634,4%19 137
19602 54310,5%13 59356,2%8 04633,3%24 182
19702 0076,5%15 77250,9%13 18242,6%30 961
19801 6884,6%15 56342,4%19 48253,0%36 733
19901 7143,7%14 14530,1%31 10366,2%46 962
2000d1 2112,1%13 22723,5%41 85574,4%56 293

a Fino al 1960 senza le persone occupate a tempo parziale.

b Il dato (che comprende le persone "senza indicazione") risulta dalla deduzione delle persone attive nei settori primario e secondario dal totale complessivo.

c Popolazione "presente".

d I dati del censimento federale del 2000 sono paragonabili solo in parte a quelli precedenti, visto l'alto numero di "senza indicazione" (7157).

Distribuzione dell'impiego nel canton Zugo 1860-2000 -  Historische Statistik der Schweiz; censimenti federali

Società

Fino a metà del XIX sec., la società zughese, prevalentemente chiusa in se stessa, era povera, rurale e artigianale, conservatrice, quasi totalmente catt. e legata ai com. di origine, dove nel 1817 viveva quasi il 90% della pop. Solo il 3% degli ab. era originario di altri cant. Nei com. che disponevano di beni collettivi, i diritti d'uso su questi ultimi fino al 1798 erano riservati ai cittadini a pieno titolo, mentre i dimoranti, dotati di minori diritti, ne erano esclusi. Dopo la rottura di questi vecchi equilibri provocata dall'Elvetica, sorsero aspri conflitti tra i membri delle corporazioni, spec. sulle modalità di sfruttamento dei beni comuni (pascoli o campicoltura). L'accesso alla cittadinanza, quasi completamente bloccato dal XVI sec., venne facilitato solo con riluttanza, spec. per i timori legati all'obbligo di assistenza dei poveri, un compito da cui i com. patriziali furono sgravati solo nel 1965, con il passaggio dal principio del luogo di origine a quello del luogo di domicilio. Tra il 1814 e il 1850 meno di 50 persone ottennero la cittadinanza, quasi tutte nella località di Menzingen che necessitava degli introiti derivanti dalle relative tasse. Nel 1853, su ordine della Conf., 168 senza patria ottennero la cittadinanza contro il volere dei com. Con l'industrializzazione crebbe l'immigrazione. Già nel 1850 gli Svizzeri originari di altri cant. ammontavano a un ottavo della pop., nel 1910 erano la maggioranza. Soprattutto per la presenza di operai it. nei com. industriali, anche la quota degli stranieri aumentò dalla fine del XIX sec., raggiungendo l'11% nel 1910. Dopo un prolungato calo, tale percentuale fu nuovamente superata solo nel 1960; allora gli Italiani costituivano quasi il 60% della pop. straniera, lavoravano soprattutto nell'edilizia e nelle fabbriche e disponevano di apposite strutture (alloggi comuni, Missioni catt., ass.). In seguito la provenienza geografica degli stranieri si diversificò rapidamente: da 50 nazionalità diverse nel 1960 si passò a 124 nel 2010, quando la quota degli Italiani era ormai inferiore al 10%. Dagli anni 1990-2000 il cant. attirò in misura crescente quadri e specialisti, mobili e altamente qualificati, provenienti tra l'altro dalla Germania e dagli Stati Uniti. Essi facevano capo a strutture particolari, quali club e scuole private intern., ed erano poco integrati dato che spesso rimanevano nel cant. per pochi anni. A causa degli elevati costi di alloggio, nel 2006 l'emigrazione verso gli altri cant. (soprattutto nelle regioni limitrofe) superò per la prima volta l'immigrazione dal resto del Paese.

Per arginare la povertà, tra il 1812 e il 1877 furono creati ospizi per gli indigenti, dapprima nella città di Z., poi in sei dei dieci com. della campagna. Dalla seconda metà del XIX sec., questi ist. vennero perlopiù gestiti da suore della S. Croce di Menzingen e Cham. Nel 1857 la città creò il primo ospedale moderno, che comprendeva un ospizio e un reparto per malattie contagiose. Nel novembre del 1816, al delinearsi di una carestia, fu costituita la Soc. di assistenza ai poveri e di mutuo soccorso di Z., poi sciolta nel 1820. Essa diede avvio alla tradizione dell'assistenza sociale privata, in cui si inserisce la Soc. di utilità pubblica del cant. Z., fondata nel 1884 e ancora attiva all'inizio del XXI sec. Fino al 1946 gli indigenti che beneficiavano di un sostegno non godevano del diritto di voto sul piano cant.

Costruzione del sanatorio polmonare Adelheid a Unterägeri. Fotografia scattata attorno al 1911 (Collezione privata).
Costruzione del sanatorio polmonare Adelheid a Unterägeri. Fotografia scattata attorno al 1911 (Collezione privata). […]

Dopo il 1798, le élite dei quattro vecchi com. liberi non contestarono più l'uguglianza giur. degli ab. degli ex baliaggi. Ciononostante determinarono il corso della politica cant. fin dopo la metà del XIX sec., mentre il ruolo delle pop. in precedenza soggette fu marginale. Le generazioni ancorate all'ancien régime ebbero un peso decisivo fino agli anni 1820-30, poi subentrarono nuovi gruppi sociali (medici, giuristi, fabbricanti), che negli anni 1850-60 occupavano ca. un sesto dei seggi in Gran Consiglio, accanto ai contadini che ne detenevano ancora la metà. Diverse categorie professionali iniziarono a formare soc. cant., ad esempio i medici (1843), gli agricoltori (1851), i giuristi (1894), i commercianti (1895) e gli artigiani (1899); i primi sindacati sorsero alla fine del XIX sec. La rapida crescita sopraggiunta dalla metà del XX sec. incise spec. sul numero dei medici (40 nel 1950, oltre 300 nel 2010) e degli avvocati (24 nel 1961, 233 nel 2011).

Fino a metà del XX sec. il cattolicesimo conservatore, radicato nelle istituzioni ecclesiastiche, nel partito di maggioranza catt.-conservatore e nelle numerose soc. catt. sorte dalla fine del XIX sec., permeò la vita sociale del cant. Si manifestava anche nella scuola elementare, attraverso le numerose suore insegnanti, e nello spazio pubblico, tra gli altri con il tradizionale pellegrinaggio a Einsiedeln e grandi processioni ed eventi quali l'incontro delle ass. giovanili catt. del 1933, che riunì a Z. ca. 20'000 adolescenti. La "festa della patria" del 1952 per i 600 anni di appartenenza alla Conf. evocò ancora una volta la coesione, i vecchi valori e il radicamento di Z. nella cultura cristiana. Dagli anni 1960-70, la repentina modernizzazione e pluralizzazione portò però a una rapida dissoluzione di questo ambiente catt.; le ass. vicine alla Chiesa scomparvero o si aprirono a nuove cerchie.

Anche se il Codice civile sviz. del 1912 abrogò la tutela del marito sulla moglie stabilita dal diritto privato cant. (1861), la mentalità conservatrice perpetuatasi fino a oltre la metà del XX sec. ostacolò l'emancipazione delle donne, che nel 1905 rappresentavano quasi due quinti della pop. attiva. Oltre che nell'agricoltura, la manodopera femminile lavorava spec. nell'industria tessile e nel ramo alberghiero; suore erano poi attive in ambito sociale, sanitario e scolastico. Nel 1912 le ragazze furono ammesse alla scuola cant. La prima donna medico iniziò a esercitare nel 1931, la prima donna avvocato nel 1939. Nel 1959 il 76% degli aventi diritto si oppose al suffragio femminile, poi approvato appena 12 anni dopo (1971) dal 59% dei votanti. Una maggioranza leggermente più esigua accettò nel 1981 l'articolo costituzionale sull'uguaglianza dei diritti tra uomo e donna. Poche furono le donne attive in politica (solo quattro Consigliere di Stato su 34 e 88 Granconsigliere su 439 tra il 1971 e il 2011). L'ufficio cant. per le pari opportunità, istituito nel 1992, chiuse già nel 1995.

Religione, istruzione e cultura

Fino al 1848 il cattolicesimo fu religione di Stato. La difesa della Chiesa figurò sempre tra i compiti principali del cant., che comunque tenne sempre a ribadire la propria sovranità in ambito ecclesiastico, come nel caso della riorganizzazione delle diocesi all'inizio del XIX sec. Per ragioni finanziarie e politiche, nel 1828 Z. aderì alla nuova diocesi di Basilea. Diversi conventi femminili furono fondati e divennero importanti centri di diffusione del cattolicesimo, come gli ist. delle suore insegnanti di Menzingen (1844) e Lindencham (com. Cham, 1862), entrambi dotati di scuole magistrali femminili, e il monastero delle cappuccine sul Gubel (com. Menzingen, 1851). Anche l'ist. femminile della Presentazione di Maria (1802) nonché il collegio (1872) e la scuola magistrale (1880) di S. Michele, tutti e tre ubicati nella città di Z., consolidarono l'influenza catt. Grazie alla maggioranza conservatrice, lo stretto rapporto tra Stato e Chiesa perdurò anche dopo la separazione tra com. politici e parrocchiali (1874). Nonostante la quota relativa diminuisse, in termini assoluti i catt. aumentavano, per cui fino agli anni 1970-80 sorsero nuove parrocchie a Rotkreuz, nella città di Z., a Oberwil, Allenwinden e Hünenberg. Nel 1863 le comunità rif. furono riconosciute come enti di diritto pubblico. La quota dei rif. sulla pop. totale salì dall'1% nel 1850 al 19% nel 1990. La loro prima chiesa sorse a Baar (1867) nei pressi della filanda; altre seguirono nel XX sec., dapprima nei com. industrializzati di Z. (1906) e Cham (1915). Alla fine del XX sec. il panorama religioso si diversificò, e l'importanza relativa delle due Chiese cant. diminuì rapidamente. Nel 1950 i catt. costituivano l'84% degli ab. del cant., nel 2010 solo poco più della metà della pop. oltre i 15 anni. Nello stesso periodo i parroci che provvedevano alla cura delle anime passarono da oltre 40 a sette. Le persone senza confessione conobbero una crescita repentina (17% della pop. sopra i 15 anni nel 2010).

Su impulso dell'Elvetica, all'inizio del XIX sec. esponenti dell'élite laica ed ecclesiastica di orientamento riformatore posero importanti basi per un'istruzione elementare a carico dei com. ma regolamentata dal cant. Un Consiglio dell'educazione sorvegliava il rispetto dell'obbligo scolastico, esaminava i docenti, modernizzava l'insegnamento e ispezionava le scuole com. Tuttavia, nel 1814 forti resistenze impedirono ulteriori passi in questa direzione e i com. riottennero l'esclusività sulle scuole. Nel 1848, la reintroduzione della sovranità cant. in materia di istruzione fu dunque una delle principali rivendicazioni dell'effimero governo liberale. La loro legge scolastica del 1849 stabilì principi relativi all'organizzazione dei vari ordini di scuole ancora validi all'inizio del XXI sec. (istruzione di base nella scuola elementare, scuola secondaria orientata alla pratica, formazione superiore nel liceo della città di Z.). La scuola cant. nacque dall'unione della scuola industriale cant., fondata nel 1861, con il liceo cittadino, rilevato dallo Stato solo nel 1920. Importanti per l'istruzione elementare furono gli ist. delle suore insegnanti di Menzingen e Cham, che misero a disposizione delle scuole com. docenti ben formate e a basso costo. Ancora nel 1950, quasi la metà del corpo insegnante delle scuole elementari era costituita da suore. In seguito il loro numero diminuì rapidamente, mentre con l'ampliamento e la diversificazione del sistema scolastico crebbe notevolmente quello dei docenti. L'ist. di disegno per artigiani, fondato dalla città di Z. nel 1830, segnò l'inizio della formazione professionale pubblica, cantonalizzata con la legge scolastica del 1898 e con la legge sugli apprendisti del 1904 e centralizzata nel 1940 nella scuola cant. di arti e mestieri. Un'ulteriore espansione, spec. a livello terziario, iniziò negli anni 1990-2000 con l'affermazione delle scuole univ. professionali. Nel 2003 l'alta scuola pedagogica della Svizzera centrale (dal 2013 alta scuola pedagogica di Z.) sostituì le scuole magistrali di Menzingen, della S. Croce di Cham e di S. Michele a Z. L'immigrazione intern. diede nuovo slancio alle scuole private.

Nel 1814 uscì il primo giornale di Z., il Wochenblatt der vier löblichen Kantone Ury, Schwytz, Unterwalden und Zug, che conteneva solo poche notizie locali. Negli anni 1830-40 divenne un organo liberale, sotto il nome programmatico Der freie Schweizer. La maggioranza conservatrice reagì nel 1846 con la fondazione della Neue Zuger Zeitung. Alla fine del XIX sec. la stampa, a tratti diversificata, si consolidò attorno alle due testate dello Zuger Volksblatt (dal 1861), di orientamento liberale, e del foglio catt. conservatore Zuger Nachrichten (dal 1886); nel 1930, tre economie domestiche su quattro erano abbonate a uno dei due giornali. Negli anni 1960-70 vennero sciolti i vincoli con le rispettive formazioni politiche, a cui rimasero comunque vicini. Nel 1996, dopo una serie di fusioni improvvise, si unirono, divenendo un'edizione regionale della Neue Luzerner Zeitung.

Nel corso del XIX sec., una nuova cultura associativa si sovrappose a quella tradizionale delle soc. di tiro e delle confraternite religiose. Nel 1808 a Z. nacque la Soc. teatrale e musicale che segnò la vita culturale cant., gestendo lo Stadttheater (1843), poi il casinò-teatro (1907-09, ampliato nel 1980-81). Anche nei com. rurali, spec. dopo il 1850 sorsero altre ass. di teatro e di musica, che introdussero nuove forme di intrattenimento e sociabilità. Soc. di ginnastica, inizialmente riservate agli uomini, furono costituite dapprima nel capoluogo (soc. ginnica della città di Z. nel 1862). Alla fine del XIX sec. si aggiunsero sodalizi per la pratica di sport moderni quali calcio e ciclismo. Dalla metà del XX sec. il tessuto associativo e l'offerta culturale nel cant. si arricchirono notevolmente. L'impegno dello Stato a favore della cultura e dello sport si intensificò dagli anni 1960-70, mentre la partecipazione nelle ass. si è affievolita negli ultimi decenni.

Nel 1806 per breve tempo fu attiva a Z. una soc. di lettura, il cui fondo librario confluì nella biblioteca civica, inaugurata nel 1838 (dal 1941 anche biblioteca cant.). Il cant. Z. nel 1868 contava 12 biblioteche, nel 1911 già 39. Dopo una lunga stagnazione, negli anni 1970-80 iniziò una nuova fase di crescita caratterizzata dall'apertura di biblioteche popolari in sette degli 11 com.

La città di Z. fu a lungo l'unica località sede di musei, nati su iniziativa privata. Nel 1879 la sezione cant. della Soc. di storia dei cinque cant., costituita nel 1852 in occasione dei 500 anni di appartenenza del cant. Z. alla Conf., aprì nei locali del palazzo com. un museo storico, da cui nel 1982 scaturì il Museo Burg Z. Il Museo cant. di Preistoria (1930) si basa sulla collezione di Michael Speck. Il Kunsthaus di Z. (1977) deve la sua esistenza alla Soc. zughese di belle arti, fondata nel 1957. Il primo importante museo al di fuori del capoluogo è quello dei laterizi di Cham (2013).

Riferimenti bibliografici

  • ACit Zugo
  • APatr Zugo (vecchio ACit)
  • KBZG
  • Museo Burg Zugo
  • StAZG
  • QW
  • Urkundenbuch von Stadt und Amt Zug, 2 voll., 1952-1964
  • FDS ZG, 3 voll., 1971-1985
  • Zurlaubiana AH, 1976-
  • Regesti dei protocolli del Consiglio cittadino e delle assemblee com. della città di Zugo, 1471-1798 (banca dati StAZG)
Storiografia
  • Concepita originariamente come opera di più ampio respiro, la Topographie des Kantons Zug di Franz Karl Stadlin (quattro volumi, 1818-24), rimasta incompiuta, si limitò alla storia politica e costituzionale dei singoli com. zughesi. Nel 1864 l'ecclesiastico Bonifaz Staub, responsabile delle scuole cittadine e bibliotecario della città, pubblicò la sintesi Der Kanton Zug: Historische, geographische und statistische Notizen, tuttora valida, a cui nel 1869 seguì una seconda edizione migliorata. Anche l'opera Das Buch vom Lande Zug, uscita per i 600 anni di appartenenza alla Conf. (1952), offrì una visione d'insieme; contemporaneamente venne promossa l'importante edizione Urkundenbuch von Stadt und Amt Zug. Nel 1968 Eugen Gruber pubblicò la sua breve Geschichte des Kantons Zug, focalizzata sulla storia politica e degli eventi. La professionalizzazione dell'Archivio di Stato nel 1979, benché tardiva, ebbe ripercussioni anche sugli archivi com. Grazie al graduale riordino dei fondi d'archivio, furono creati i presupposti per colmare le lacune, in parte vastissime, della ricerca e per la stesura di una nuova storia cant. La creazione dell'annuario Tugium nel 1985 costituì un ulteriore passo in questa direzione, così come le ricerche promosse spec. da Roger Sablonier dell'Univ. di Zurigo e il saggio, scritto da quest'ultimo e da Thomas Meier, Vom Archiv zur Geschichte der Region: Zu Forschungsstand und Perspektiven zugerischer Geschichtsschreibung. All'inizio del XXI sec. continuava però a mancare una storia cant. moderna.
Pubblicazioni in serie
  • Gfr., 1843-
  • Zuger Kalender, 1856-
  • Zuger Neujahrsblatt, 1882-
  • Heimatklänge, 1921-1986
  • Tugium, 1985-
  • Kunstgeschichte und Archäologie im Kanton Zug, 1994-
Opere a carattere generale
  • MAS ZG, 2 voll., 1934-1935 (1949-1959², con aggiunte)
  • Das Buch vom Lande Zug, 1952
  • A. Iten, Tugium sacrum, 2 voll., 1952-1973
  • E. Gruber, Geschichte des Kantons Zug, 1968
  • A. Iten, E. Zumbach, Wappenbuch des Kantons Zug, 19742
  • R. E. Keller, Zug auf druckgraphischen Ansichten, 2 voll., 1991-2005
  • B. Furrer, Die Bauernhäuser der Kantone Schwyz und Zug, 1994
  • Documentazione IVS ZG, 1998 (20072)
  • MAS ZG, n.s., 1-, 1999-
  • ZG: ein Heimatbuch, 1999
  • ISOS ZG, 2000
  • Zug erkunden, 2002
  • B. Dittli, Zuger Ortsnamen, 5 voll., 2007
Preistoria e Protostoria
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Entità politiche / Cantone

Suggerimento di citazione

Peter Hoppe; Stefan Hochuli; Thomas Glauser; Renato Morosoli: "Zugo (cantone)", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 24.04.2019(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/007373/2019-04-24/, consultato il 29.03.2024.