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CharlesNeuhaus

9.2.1796 Neuchâtel, 8.6.1849 Bienne, rif., di Bienne, cittadino onorario di Aarau. Figlio di Rudolf Friedrich, maggiore al servizio della Francia e borgomastro di Bienne, e di Caroline Louise de Barbenet. Cugino di Eduard Blösch. Pronipote di Franz Alexander (->). Nipote di Johann Rudolf (->). Fanny Verdan, figlia di François, fabbricante, e abiatica di François Verdan. Dopo il collegio e il liceo a Neuchâtel (1810-12), compì un apprendistato di commercio a Strasburgo, presso una casa commerciale appartenente alla fam. della madre (1812-20). Socio della fabbrica di indiane del suocero a Bienne (dal 1820) e poi di una trafileria a Bözingen.

Membro e segr. di lingua franc. della Costituente bernese (1831), deputato al Gran Consiglio (1831-46) e Consigliere di Stato (1831-46, Dip. dell'educazione), fu il primo a ricoprire la carica di scoltetto senza essere cittadino di Berna (1839, 1841, 1843 e 1845). Fu inoltre inviato alla Dieta fed. (1832, 1837 e 1840-45) e Consigliere nazionale (1848-49). Autore di opuscoli politici, all'inizio degli anni 1830-40 acquisì notorietà - insieme ai fratelli Blösch a Bienne e Schnell a Burgdorf - quale promotore della Rigenerazione nel cant. Berna. Dopo il declino dei fratelli Schnell, da lui orchestrato, dal 1838 fu il membro più influente del governo bernese e il capo del partito liberale. Creò il moderno sistema della scuola elementare cant. e trasformò l'Acc. bernese in Univ. (1834). Nel 1839 riuscì a far escludere dal governo Xavier Stockmar, dopo che questi aveva più volte richiesto la separazione del Giura dal cant. Berna. Pres. della Dieta fed. nel 1841, fu uno dei politici liberali più importanti sul piano nazionale. Durante le negoziazioni relative alla richiesta franc. di espellere il principe Luigi Napoleone Bonaparte (1838), difese l'indipendenza della Svizzera nei confronti dell'estero. In occasione dell'affare dei conventi di Argovia e della revisione della Costituzione fed., propugnò una politica anticlericale e centralistica; entrò però in conflitto con i radicali di Ulrich Ochsenbein e Jakob Stämpfli, che non gli perdonarono il suo intervento per punire i Corpi franchi. A causa delle posizioni assunte durante i disordini vallesani del 1844, si attirò anche l'ostilità dei conservatori. Dopo l'adozione della Costituzione cant. del 1846 e l'avvento al potere dei radicali, si dimise dal Consiglio di Stato e riprese l'attività di industriale.

Per tutta la vita si riconobbe negli ideali dell'Illuminismo incarnati dalla Costituzione bernese del 1831, rimanendo estraneo al liberalismo marcatamente economico di un Alfred Escher. I suoi contemporanei lo ammiravano per la capacità di analisi e la brillante oratoria. Le sue affinità con il mondo culturale franc. e la sua propensione a decidere in maniera autonoma lo fecero passare per una personalità presuntuosa, in particolare nella Svizzera ted. La sua antica dimora di Bienne ospita un museo.

Riferimenti bibliografici

  • AFam Neuhaus (tra cui un'autobiografia manoscritta) presso Museo Neuhaus, Bienne
  • Gruner, Bundesversammlung/L'Assemblée, 1, 207 sg.
  • R. Ludi, C. Neuhaus (1796-1849), 1996
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Karl Neuhaus
Appartenenza familiare
Dati biografici ∗︎ 9.2.1796 ✝︎ 8.6.1849

Suggerimento di citazione

Peter Stettler: "Neuhaus, Charles", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 24.08.2009(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/004630/2009-08-24/, consultato il 28.03.2024.