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Falera

Com. GR, circ. Ilanz, distr. Surselva. Villaggio posto a 1218 m su di un terrazzo sulla riva sinistra del Reno anteriore; (765: Falariae; ted. Fellers). Pop: 415 ab. nel 1850, 322 nel 1900, 289 nel 1930, 370 nel 1950, 309 nel 1970, 504 nel 2000. In località Muota, all'estremità sudorientale del terrazzo, è stato parzialmente riportato alla luce un insediamento dell'età del Bronzo. I reperti più importanti sono tre oggetti bronzei, uno spillone lungo 80 cm (ca. 1600 a.C.) e due falcetti; alcuni ritrovamenti isolati risalgono all'età del Ferro (800-400 a.C.). Le pietre allineate megalitiche al di sotto della Muota sono probabilmente vestigia di un centro del culto preistorico del sole. A fianco della forra detta Schleuiser Tobel si ergeva la residenza originaria, ora in rovina, dei signori von Wildenberg; nel 1319 la fortezza divenne proprietà dei conti von Werdenberg-Heiligenberg e attorno al 1408 dei Rink. Nel 1538 F. riscattò i diritti del vescovo. La Riforma ebbe una iniziale diffusione, ma non riuscì a imporsi durevolmente. Nel 1701 il villaggio venne multato dal Consiglio di guerra rif. per aver parteggiato per i catt. nel cosiddetto affare di Sagogn. Vicino all'insediamento dell'età del Bronzo sorge la chiesa parrocchiale di S. Remigio, menz. dall'831. L'edificio attuale venne consacrato nel 1491 e incorporato nei beni del convento di Disentis. Il diritto di collazione passò al com. nel corso del XVII sec. Dalla costruzione della nuova parrocchiale (1903-04), la chiesa di S. Remigio, monumento protetto, viene utilizzata solo in occasioni particolari. Dal 1965 il com. si è rapidamente trasformato in stazione turistica collegata ai campi di sci di Arena Alva, nell'orbita di Laax/Flims. L'originario nucleo agricolo del villaggio è oggi contornato da una vasta cintura di case di vacanza e alberghi (nel 1989, quasi il 60% dei pernottamenti faceva riferimento al settore paralberghiero). Nel 1992 il com. ha deciso di rallentare il ritmo di crescita delle residenze secondarie. Nel 2000, i pendolari in uscita erano ca. il 40%; più del 50% della pop. attiva lavorava nel terziario, ca. un quinto nel primario. Nel 2003 è stato aperto il centro d'incontro La Fermata.

Riferimenti bibliografici

  • I. Cathomen, I. Winzap, Falera, 2002
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Entità politiche / Comune

Suggerimento di citazione

Adolf Collenberg: "Falera", in: Dizionario storico della Svizzera (DSS), versione del 28.11.2005(traduzione dal tedesco). Online: https://hls-dhs-dss.ch/it/articles/001435/2005-11-28/, consultato il 28.03.2024.